Ucraina, la situazione attuale nelle regioni colpite
Nel Donetsk, un attacco nella città di Pokrovsk ha causato una vittima e 7 feriti. Anche la regione di Kherson è stata pesantemente colpita con l’utilizzo di droni, artiglieria e mezzi aerei, coinvolgendo 41 insediamenti e lasciando otto feriti. Nel distretto di Nikopol, nella regione di Dnipropetrovsk, si segnalano notevoli danni a edifici residenziali e infrastrutture essenziali. Questi attacchi non solo aumentano l’insicurezza tra la popolazione, ma complicano anche la già difficile gestione delle emergenze locali.
L’impatto degli attacchi si riflette anche nella gestione delle risorse sanitarie: ospedali e centri di soccorso si trovano costantemente sotto pressione, con il personale medico impegnato a gestire un afflusso continuo di feriti. La carenza di forniture e la difficoltà nei trasporti aggravano la crisi umanitaria, mentre numerosi volontari e operatori internazionali cercano di fornire supporto dove possibile.
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I bersagli russi
Parallelamente, le autorità ucraine hanno commemorato il primo anniversario dell’operazione Kursk, iniziata il 6 agosto 2024 con l’obiettivo di colpire le retrovie russe a nord. Secondo il generale Oleksandr Syrsky, durante questa campagna Mosca avrebbe subito la perdita di oltre 77mila uomini, inclusi 4mila militari nordcoreani, e la distruzione di più di 7.200 mezzi militari. L’operazione, secondo Syrsky, ha rallentato l’avanzata russa e impedito l’accerchiamento delle città di Sumy e Kharkiv.
Le dichiarazioni del generale sottolineano anche il valore tattico dell’operazione: «Abbiamo colpito in profondità, bloccando linee di rifornimento e liberando migliaia di chilometri quadrati», ha affermato, aggiungendo che oltre 1.000 militari russi sono stati catturati, permettendo successivi scambi con prigionieri ucraini. L’azione ha avuto anche un impatto psicologico e logistico, obbligando la Russia a riorganizzare le proprie linee e a spostare riserve militari da altre zone di conflitto.