Il 24 Febbraio 2022 Putin ha deciso di invadere l’Ucraina, da quel giorno sono passati esattamente 13 giorni. Diversi i combattimenti e numerose le vittime e i profughi. Un conflitto che si sta trasformando in una vera e propria stage. Nel frattempo i negoziati continuano, ma una soluzione diplomatica, almeno per il momento, sembra essere irraggiungibile. Oggi 8 Marzo 2022, giorno della Festa della Donna, Putin ha deciso di rivolgere un messaggio alle madri, alle mogli, alle fidanzate e alle figlie dei soldati russi che stanno combattendo in Ucraina. Ecco le sue parole. (Continua a leggere dopo la foto)
Guerra Russia-Ucraina, Vladimir Putin manda un messaggio alle donne russe
Nella giornata di oggi, 8 Marzo 2022, Vladimir Putin, attraverso un messaggio rivolto alle madri, mogli, sorelle e fidanzate dei soldati russi, ha espresso la sua fiducia nei suoi soldati “che in questo momento stanno difendendo la Russia sul campo di battaglia in un’operazione militare speciale”, i quali “garantiranno in modo affidabile la sicurezza e la pace del popolo russo”. Putin ha inoltre annunciato un nuovo sussidio per le famiglie con redditi più bassi e che hanno figli tra gli 8 ei 16 anni e ha ricordato che la Federazione Russa “fornisce già contributi mensili per le donne incinte e le famiglie a basso reddito con bambini fino a sette anni”, nonché per le persone che allevano da sole minori di età compresa tra gli 8 e i 16 anni. Poi ha concluso affermando: «Lo Stato farà tutto il possibile per sostenere le famiglie. Questa è la nostra priorità assoluta». (Continua dopo la foto)
A che punto è il conflitto
L’Ucraina è entrata oggi nel tredicesimo giorno di guerra e le città stremate e sotto assedio sperano nella tregua annunciata per stamani dai russi, la quarta dopo tre consecutive cadute nel vuoto. Nel frattempo si attende il quarto round di colloqui fra i delegati russi e ucraini. Previsto per giovedì l’incontro ad Antalya fra i due ministri degli esteri nemici, il russo Serghei Lavrov e l’ucraino Dmytro Kuleba. A provare la mediazione, stavolta, sarà il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. Il premier ucraino Zelensky, che questa mattina aveva adombrato uno scenario da guerra mondiale, torna ora ad aprire al dialogo: «Possiamo discutere e trovare un compromesso su come questi territori continueranno a vivere. Sono pronto a un dialogo, non alla capitolazione».