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“Ha raggiunto la sua diva”. Cinema italiano in lutto: è morto anche lui

L’incontro, la scelta di vita e la quotidianità condivisa

Nel 1973, Roberto Russo e Monica Vitti si conobbero, dando vita a un rapporto che sarebbe diventato una delle storie d’amore più celebri dello spettacolo italiano. L’amicizia si trasformò presto in un sentimento profondo, consolidandosi negli anni e portando i due, dopo quasi trent’anni insieme, al matrimonio. «Una famiglia normale, con marito e figli, mi spaventava. Ho sempre cercato compagni di lavoro, con cui condividere tutto», dichiarò Vitti, sottolineando la natura particolare della loro unione.

La coppia scelse di non avere figli, una decisione presa con consapevolezza e condivisa. L’unione tra Russo e Vitti si alimentava ogni giorno attraverso una costante collaborazione artistica e personale, rendendoli inseparabili sia nella vita privata che sul set. La loro casa divenne un rifugio lontano dai clamori della cronaca, dove poter proteggere la loro intimità e vivere serenamente.

La quotidianità della coppia era fatta di piccoli gesti e di una complicità che si è rafforzata con il passare degli anni. Russo ha sempre sostenuto Vitti anche nei momenti più bui, soprattutto quando alla donna venne diagnosticata la demenza a corpi di Lewy, una malattia neurodegenerativa che ha segnato il declino della salute dell’attrice.

Il difficile percorso della malattia e la protezione di Russo

Con la diagnosi di demenza, Russo assunse il ruolo di custode della privacy e della dignità della compagna, scegliendo di tenerla lontana dall’attenzione dei media per proteggerla. «Ho difeso Monica, il suo desiderio di riservatezza fino alla fine, ho cercato di farla ridere quando poteva, e di tenerle sempre la mano. E lo rifarei, rifarei ogni giorno di questi vent’anni», raccontò Russo nel 2022, dopo la perdita dell’attrice.

Nel corso degli anni, molte voci e speculazioni circolarono sulle condizioni di salute di Vitti. Russo intervenne pubblicamente nel 2019, in occasione dell’ottantanovesimo compleanno della moglie, per smentire alcune notizie: «Monica è sempre stata qui a casa a Roma con me e una badante. È la mia presenza che fa la differenza per il dialogo che riesco a stabilire con i suoi occhi».

L’eredità sentimentale e le ultime parole di Monica Vitti

Un momento particolarmente toccante resta l’ultimo messaggio che Monica riuscì a scrivere al marito prima che la malattia le impedisse di comunicare: «Amore mio grande, amore mio bello, amore amore amore, com’è bello vivere con te, lavorare con te, litigare con te, fare pace con te, costruire con te, aver paura e piangere e ridere. Niente è bello senza te».

Russo ha conservato queste parole come un testamento d’amore, simbolo di una relazione che ha saputo resistere alle prove più difficili. Il sentimento tra i due rimane impresso nella memoria collettiva, testimoniando la forza di un amore capace di superare anche le barriere della malattia e della perdita.

La morte di Roberto Russo segna la conclusione di una delle storie più significative del cinema italiano, una vicenda fatta di passione, dedizione e rispetto reciproco. Il suo ricordo vivrà non solo nelle opere realizzate, ma soprattutto nel legame indissolubile con Monica Vitti.

L’eredità della loro storia è destinata a rimanere come esempio di affetto profondo e di solidarietà nella difficoltà, continuando a commuovere ed ispirare il pubblico anche dopo la scomparsa di entrambi.

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