La posta in gioco è altissima
Accettare l’invito significherebbe per Re Carlo esporsi pubblicamente, in un evento molto mediatico, al fianco del figlio con cui non ha più rapporti regolari. Significherebbe, di fatto, lanciare un messaggio di apertura e unità. Ma c’è un altro lato della medaglia: il rischio che ogni parola, ogni gesto, ogni sguardo possa essere interpretato – o strumentalizzato – dai media o, peggio, in qualche futuro progetto narrativo dei Sussex.
Harry, da parte sua, avrebbe già inviato una prima comunicazione via email alla famiglia reale. L’invito ufficiale dovrebbe arrivare nei prossimi mesi, ma la mossa è già sotto i riflettori. Non è solo un evento sportivo: è un banco di prova per la monarchia. Un’occasione per sanare le ferite o, al contrario, per renderle ancora più profonde.
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Il silenzio di Meghan e i dubbi degli insider
A rendere ancora più tesa la situazione c’è il silenzio strategico di Meghan Markle. Nessun commento ufficiale, nessuna dichiarazione. Una presenza-assenza che, per alcuni, nasconde il timore di un nuovo terremoto mediatico. I duchi di Sussex non hanno mai rinnegato le loro scelte, ma sembrano ora cercare una nuova narrazione, più conciliante. Il problema? A corte nessuno dimentica.
Secondo il Daily Mail, alcuni membri dello staff reale vedrebbero l’invito come una “trappola d’immagine”, una manovra studiata per far ricadere ogni eventuale rifiuto sulla royal family, facendo apparire Harry come l’unico disposto a fare pace. Un gioco delicato, dove ogni mossa può far crollare – o ricostruire – un’intera dinastia.