Un rapporto vero, quotidiano e familiare
Alessandro e Pippo hanno vissuto un rapporto quotidiano fatto di legami sinceri e reciproco affetto. “Ci sentiamo spesso e ci vogliamo bene. Il nostro è un classico rapporto tra padre e figlio”, raccontava Alessandro. Inoltre, il piccolo Sean, suo figlio nato nel 1990, aveva reso Pippo ormai bisnonno già dal 2010, ampliando il legame tra le generazioni.
Alessandro ha più volte ribadito di sentirsi fortunato per aver avuto due figure paterne: “Sono fortunato perché ho avuto due padri”, ha ripetuto in diverse interviste. Un sentimento che esprime affetto e rispetto verso chi lo ha cresciuto e verso chi, pur con ritardo, ha reclamato il suo ruolo da padre biologico.
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Il desiderio di portare avanti il proprio percorso
Pur vivendo lontano dai riflettori, Alessandro ha espresso di non cercare aiuti o favori: “Consigli sì, ma non voglio aiuti”, ha detto. Desidera essere riconosciuto per il suo talento e la sua indipendenza artistica, valorizzando il percorso che ha scelto di seguire, anche nella professione e nella vita.
La storia di Alessandro Baudo è quella di un figlio ritrovato, di una verità dolorosa ma anche liberatoria. Attraverso la musica, la distanza e il ritorno, ha costruito con suo padre – fino ad allora una figura silenziosa e lontana – una relazione autentica, fondata su rispetto, affetto, musica e il desiderio di restare insieme negli anni a venire.