Un’immagine di normalità era quella che Frumuzache mostrava sui social network, presentandosi come un padre e marito devoto, mentre dietro quella facciata si celava un assassino spietato. Nonostante il suo sorriso nelle foto con la famiglia, il suo cuore nascondeva un’oscurità agghiacciante, capace di portare a termine un piano brutale con fredda lucidità.

Uno degli elementi più inquietanti della vicenda è un vecchio post del 2018 pubblicato da Frumuzache: un meme che recitava «Quando entra su WhatsApp e non visualizza la chat, e inizi a pianificare un omicidio». Questa frase, riletta oggi, assume i contorni di un presagio macabro. Nella sua confessione, Frumuzache ha dichiarato di aver decapitato la vittima nella stanza, inserendo la testa in un sacco della spazzatura e poi nella valigia nera, prima di caricarla in auto.
Ha inoltre ammesso di aver bruciato la testa e la valigia nel giardino di casa sua, utilizzando benzina e legna per accelerare la combustione. Gli investigatori hanno già trovato riscontri nei luoghi indicati, che sono ora oggetto di analisi forensi. Frumuzache è stato arrestato con le accuse di omicidio volontario e occultamento di cadavere, mentre le indagini continuano per esaminare la veridicità del suo racconto.
La comunità romena e la famiglia di Maria Denisa Paun sono sconvolte da questo crimine efferato e calcolato, che ha spezzato la vita di una giovane donna e infranto i cuori di chi le voleva bene. Le autorità sono determinate a far luce su ogni aspetto di questa tragica vicenda, mentre il caso continua a scuotere profondamente l’opinione pubblica.