
Ictus: sintomi da riconoscere e storie che salvano la vita
«Da diversi anni – ricorda Andrea Vianello, Presidente di A.L.I.Ce. Italia Odv – portiamo avanti in Italia con grande successo il progetto “FAST Heroes”, una campagna didattica rivolta ai bambini delle scuole primarie che ha come obiettivo quello di insegnare loro a riconoscere i principali sintomi dell’ictus e a chiamare tempestivamente i soccorsi, trasformandosi così in supereroi che salvano i nonni dall’ictus cerebrale». E non solo i nonni.
Lo dimostra la storia di Alessandro, 37 anni, colpito da un ictus causato da un forame ovale pervio mai diagnosticato. Era in hotel con il figlio di 4 anni quando ha avvertito un forte giramento di testa. La bocca storta, la voce che non usciva, il braccio improvvisamente senza forza: segnali chiarissimi, ma lui non riusciva a chiamare aiuto. Solo quando è caduto a terra il piccolo si è reso conto che non si trattava di un gioco. Ha cercato aiuto e gli operatori dell’hotel hanno chiamato subito i soccorsi.
Quel gesto ha cambiato tutto: due mesi dopo, Alessandro è tornato alla sua vita senza alcuno strascico.
Ecco perché anche chi non è un professionista sanitario dovrebbe conoscere l’acronimo F.A.S.T., semplice da ricordare e in grado di salvare una vita:
- F – Face (Faccia): un lato del volto appare “caduto”, la bocca è storta
- A – Arm (Braccio): difficoltà ad alzare o usare un braccio
- S – Speech (Linguaggio): difficoltà nel parlare, parole mal articolate
- T – Time (Tempo): il tempo è prezioso, chiamare subito il 112
Un solo segnale basta per chiamare aiuto. Perché in caso di ictus, non è solo un modo di dire o uno slogan: ogni minuto conta