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Il cantante ucciso in carcere dal compagno di cella: cosa è successo

Le precedenti aggressioni e l’ombra della vendetta

Non è la prima volta che il cantante subiva un’aggressione in carcere. Nel 2023, tre detenuti lo avevano accoltellato in un episodio che aveva fatto scalpore nel Regno Unito. In quell’occasione, Watkins era riuscito a sopravvivere e a tornare nella sua cella dopo un periodo di convalescenza in ospedale.

L’attacco mortale di questi giorni potrebbe essere legato proprio a quella lunga scia di rancore e odio che lo seguiva dietro le sbarre. In molti istituti penitenziari britannici, i detenuti condannati per reati sessuali su minori vengono considerati i più disprezzati e spesso sono vittime di violenze da parte di altri prigionieri.

Gli investigatori non escludono che il suo assassino abbia agito per vendetta personale, ma al momento la motivazione ufficiale resta ignota. Le autorità carcerarie hanno aperto un’inchiesta interna per valutare eventuali negligenze nella sorveglianza.

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La fine di una storia segnata dal male

Con la morte di Ian Watkins si chiude una delle pagine più oscure della musica britannica. Il suo nome, un tempo sinonimo di successo e talento, era ormai legato indissolubilmente agli orrori e alla perversione dei suoi crimini. Il suo omicidio riaccende il dibattito sulla sicurezza nelle prigioni inglesi e sulle dinamiche di violenza interna, ma lascia anche dietro di sé un lungo e controverso capitolo che nessuno potrà dimenticare.

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