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Carlo morto in mare, la decisione sui genitori dopo la tragedia

La notte tra l’11 e il 12 agosto è stata segnata da ore di profonda ansia e speranza, fino all’epilogo drammatico. Alle ore 3 del mattino, il corpo senza vita del piccolo Carlo Panizzo, di sei anni, è stato individuato dai sommozzatori dei vigili del fuoco nelle acque di Cavallino-Treporti, a circa 100 metri dalla battigia, nei pressi dei frangiflutti e a una profondità di circa due metri. Il ritrovamento è avvenuto dopo una notte di incessanti ricerche e ha posto fine a una vicenda che ha coinvolto due intere comunità.

Bimbo disperso a Cavallino-Treporti, le ore febbrili delle ricerche

Fondamentale nelle operazioni di soccorso è stato l’impiego di un sonar ad alta tecnologia, capace di rilevare segnali anomali sul fondale marino. Quando le apparecchiature hanno individuato una sagoma compatibile con quella di un bambino, si è immediatamente compresa la gravità della situazione, che ha trovato conferma dopo pochi istanti.

L’allarme per la scomparsa era stato lanciato nel tardo pomeriggio dell’11 agosto dalla madre di Carlo, in vacanza con il figlio presso Ca’ Pasquali. Il bambino si era spostato tra il Villaggio San Paolo e il camping Vela Blu per fare il bagno, ma da quel momento di lui si sono perse le tracce. In pochi minuti, la situazione si è trasformata in una vera e propria emergenza, mobilitando forze dell’ordine e volontari.

Le ricerche sono state avviate tempestivamente, coinvolgendo motovedette, gommoni, elicotteri della Guardia Costiera e della Polizia, insieme ai sommozzatori del 115, agli assistenti bagnanti e a numerosi volontari. Un aereo ATR-42 “Manta” proveniente da Pescara ha sorvolato l’area per tutta la notte, sfruttando avanzati sistemi di telerilevamento per facilitare le operazioni.

La scoperta della tragedia

Durante le ore notturne, il litorale di Cavallino-Treporti si è trasformato in luogo di raccoglimento e solidarietà. Residenti e turisti hanno acceso candele sulla sabbia, formando una catena umana silenziosa in segno di vicinanza, mentre tanti sono rimasti vigili a osservare le ricerche, in un clima di sospensione e commozione.

Con il passare delle ore e l’arrivo della notte, la speranza si è progressivamente affievolita. Quando l’elicottero ha interrotto i voli e l’attività si è concentrata su un’area specifica del mare, la consapevolezza dell’esito tragico ha iniziato a diffondersi tra presenti e soccorritori.

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