Le operazioni di salvataggio e la gestione dell’emergenza
L’allarme incendio è stato trasmesso immediatamente alla centrale operativa della Guardia Costiera, che ha messo in atto i protocolli previsti per le emergenze in mare. La rapidità nella localizzazione del punto critico, al largo della costa di Formentera (Spagna), ha permesso l’invio di una motovedetta, mentre veniva monitorata costantemente la situazione a bordo del natante in fiamme. Gli operatori, esperti in gestione di crisi, hanno mantenuto contatti radio costanti con i passeggeri, fornendo istruzioni precise fino all’arrivo dei mezzi di soccorso.
L’operazione di recupero è stata prioritaria e si è conclusa senza feriti gravi, grazie alla prontezza d’intervento della Guardia Costiera e alla collaborazione degli stessi naufraghi, che hanno mantenuto la calma nonostante la situazione critica.
L’incendio, alimentato da venti moderati, ha reso estremamente rischiosa qualsiasi manovra di avvicinamento all’imbarcazione principale. I soccorritori hanno dovuto valutare attentamente il rischio di esplosioni dovute alla presenza di carburante a bordo. Una volta che i sette passeggeri sono stati recuperati e trasportati a bordo della motovedetta, sono stati sottoposti a controlli sanitari per escludere intossicazioni da fumo o altre conseguenze fisiche.
L’intervento ha visto la collaborazione anche di altre imbarcazioni civili presenti in zona, che hanno prestato supporto logistico fornendo segnalazioni e assistenza nel monitoraggio dell’area interessata dal sinistro. L’azione coordinata tra enti pubblici e privati ha contribuito a evitare il coinvolgimento di ulteriori persone e a ridurre i rischi per la navigazione nelle acque circostanti.
Terminato il salvataggio, le autorità hanno avviato le procedure di messa in sicurezza dell’area e di verifica delle cause dell’incendio. Sono stati raccolti i primi elementi utili alle indagini, con particolare attenzione ai sistemi elettrici e ai serbatoi di carburante dell’imbarcazione. Secondo fonti ufficiali, il rapido propagarsi delle fiamme sarebbe riconducibile alla presenza di materiali altamente infiammabili utilizzati nella costruzione dello yacht.
Le conseguenze dell’incendio e il recupero dei superstiti
Lo yacht, gravemente danneggiato, ha iniziato a imbarcare acqua subito dopo la completa combustione delle sue strutture portanti. L’imbarcazione, ormai compromessa, è affondata lentamente, lasciando una scia di detriti e un denso fumo visibile anche a distanza. L’evento si è consumato al largo di Punta Gavina, in una delle zone più note di Formentera, suscitando preoccupazione sia tra i residenti sia tra i numerosi turisti presenti sull’isola.
I superstiti, una volta messi in salvo, sono stati trasferiti presso la sede della Guardia Costiera per ulteriori accertamenti e per fornire la loro testimonianza agli inquirenti. Nessuno dei sette passeggeri ha riportato gravi conseguenze fisiche, ma è stato necessario un supporto psicologico per gestire lo shock provocato dall’incidente. Le autorità hanno sottolineato l’importanza della prontezza nei soccorsi e della collaborazione tra le squadre operative.
L’incendio ha sollevato interrogativi sulla sicurezza delle imbarcazioni da diporto e sulle misure preventive da adottare per evitare simili tragedie. Gli investigatori stanno esaminando la documentazione tecnica dello yacht e raccogliendo testimonianze per accertare eventuali responsabilità. La dinamica dell’incidente, caratterizzata dalla rapidità con cui le fiamme si sono propagate, suggerisce la necessità di una revisione delle norme di sicurezza a bordo delle unità private.
Sul fronte ambientale, sono in corso monitoraggi per valutare eventuali conseguenze sulla fauna marina e sull’ecosistema locale causate dalla combustione dei materiali e dalla dispersione di carburante. Le autorità competenti hanno avviato operazioni di bonifica e raccolta dei residui galleggianti, al fine di limitare l’impatto ambientale e ristabilire la navigabilità in sicurezza nell’area interessata dall’affondamento.