Affluenza alle urne e record di schede nulle
L’elezione è stata caratterizzata da una bassa affluenza, tra le più contenute nella storia del Paese. In molte sezioni il tasso di partecipazione è stato inferiore al 40%, arrivando in alcuni casi al 5%. Si prevede che il dato finale possa superare il precedente minimo storico del 43,9% registrato nel 2018, segnalando una disaffezione verso la politica.
Si è registrato anche un record di schede nulle, che secondo le proiezioni potrebbero superare il 13%. Molte di queste contenevano messaggi politici contro l’immigrazione, richieste di chiusura dei confini e domande di riforma del processo elettorale presidenziale per renderlo più accessibile ai cittadini comuni.
Catherine Connolly will claim the highest ever first preference vote % in an Irish presidential election.
— Ruairí Power (@RuairiPower_) October 25, 2025
Seismic result for a phenomenal candidate, and a great day for the Left pic.twitter.com/cz4nLyNPnD
Contesto sociale e tensioni interne
Il clima sociale in Irlanda è segnato da tensioni, anche in seguito alla scelta del Paese di accogliere, in proporzione, il maggior numero di migranti e richiedenti asilo nell’Unione Europea negli ultimi anni. Recenti episodi di violenza a Dublino, tra cui tentativi di assalto a strutture ospitanti migranti, hanno evidenziato una crescente polarizzazione. Anche figure di spicco del populismo di destra, come Conor McGregor, hanno cercato di candidarsi senza successo.
L’elezione di Catherine Connolly rappresenta dunque un cambiamento significativo per la sinistra radicale, ma si colloca in un contesto di crisi della partecipazione democratica e di polarizzazione sociale sempre più marcata sull’isola.