Possibili sostituti di Spalletti: tra ritorni e suggestioni
Il nodo ora è tutto su chi potrebbe raccogliere il testimone. I nomi più prestigiosi — Carlo Ancelotti e Massimiliano Allegri — sono già stati accasati. Ma in cima alla lista delle alternative, si fa spazio un ritorno clamoroso: quello di Roberto Mancini. L’ex ct, oggi in Arabia Saudita, avrebbe confidato di essersi pentito dell’addio e potrebbe valutare un ritorno in panchina. Resta però un ostacolo non da poco: il rapporto con Gabriele Gravina, presidente FIGC, logorato proprio dalle modalità della separazione.
Tra le opzioni realistiche emerge Stefano Pioli, ex tecnico del Milan, che ora allena l’Al Nassr ma è seguito anche dalla Fiorentina. Il suo profilo — per carisma, duttilità tattica e capacità comunicative — sembra rispondere perfettamente alle esigenze di una Nazionale in cerca di riscatto.
Il peso delle scelte FIGC e l’ombra di Claudio Ranieri
Mentre si attende il faccia a faccia tra Spalletti e Gravina, il quadro si complica. Le prossime decisioni saranno determinanti per l’intero progetto azzurro. In questo contesto, torna a circolare anche il nome di Claudio Ranieri, che pochi giorni fa ha annunciato il suo secondo ritiro dal calcio e ha assunto un ruolo dirigenziale nella AS Roma. Ma la sua figura resta una suggestione, un simbolo più che una reale alternativa.
Intanto, lo spogliatoio resta sospeso, in attesa. La partita contro la Moldova, lunedì 9 giugno, sarà forse l’ultima recita di Spalletti, oppure il primo passo verso una nuova fase. Ma se una cosa appare certa, è che il progetto tecnico va rifondato — con coraggio, con visione, e soprattutto con coerenza.