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Italia, città blindata! Si temono tensioni e scontri: cosa succede

Mobilitazione nazionale e partecipazione da più regioni

Lo sgombero del centro sociale ha prodotto una mobilitazione nazionale che ha superato i confini del Piemonte, coinvolgendo numerosi collettivi attivi in diverse aree d’Italia. A Torino sono attesi militanti e attivisti provenienti in particolare da Lombardia, Liguria e Nord-Est, territori dove la presenza dei movimenti antagonisti è consolidata da anni e dove l’operazione di polizia è stata letta come un segnale di forte irrigidimento nei confronti dei centri sociali.

Tra i soggetti presenti, sono segnalati anche attivisti legati al centro sociale Leoncavallo di Milano, realtà storica del movimento milanese, anch’essa coinvolta in recenti vicende di sgombero lo scorso agosto. La partecipazione di queste realtà contribuisce ad accrescere la portata simbolica del corteo, che viene descritto dagli organizzatori come una risposta collettiva contro le politiche di chiusura degli spazi occupati e autogestiti.

Le stime elaborate dagli inquirenti e dagli apparati di sicurezza indicano la possibile presenza di circa 5mila partecipanti, un numero significativo che rende ancora più complessa la gestione dell’ordine pubblico. Il corteo, intitolato “L’Aska non si tocca”, potrebbe richiamare anche frange più estreme del movimento antagonista, con la prospettiva che la protesta a Torino si protragga fino alle ore serali, soprattutto se dovessero verificarsi momenti di tensione lungo il percorso.

Fonti investigative ricordano come un precedente allarmante sia rappresentato dalla manifestazione del 4 marzo 2023 in sostegno di Alfredo Cospito, quando si registrarono scontri, danneggiamenti e arresti nel centro cittadino. In quell’occasione, la città fu teatro di lanci di oggetti, vetrine infrante e assalti simbolici ad alcune sedi istituzionali e bancarie. L’ipotesi che dinamiche analoghe possano ripetersi anche oggi viene presa molto sul serio dagli organi di sicurezza.

Città sorvegliata speciale e massiccio dispositivo di sicurezza

Per far fronte ai potenziali rischi legati all’ordine pubblico, è stato predisposto un imponente dispiegamento di forze dell’ordine. Al Reparto mobile di Torino si sono aggiunti circa 400 agenti provenienti da Milano, Genova, Bologna e Padova, molti dei quali sono già presenti in città sin dalle ore successive allo sgombero di Askatasuna. Il dispositivo comprende reparti in tenuta antisommossa, nuclei specializzati nel controllo dei cortei e unità dedicate al monitoraggio del territorio.

Le aree di maggior interesse strategico includono i principali luoghi istituzionali sensibili, come questura, prefettura e municipio, oltre ai palazzi che ospitano uffici pubblici, sedi di enti locali e rappresentanze governative. Particolare attenzione è rivolta anche alle vie commerciali del centro, alle stazioni ferroviarie e ai nodi di interscambio del trasporto pubblico, con l’obiettivo di prevenire blocchi, incursioni o atti vandalici.

La gestione della sicurezza risulta ulteriormente complicata dalla concomitanza con il big match Juventus-Roma all’Allianz Stadium, in programma sempre nel pomeriggio. L’evento sportivo richiede a sua volta un numero consistente di operatori delle forze dell’ordine per la vigilanza sull’impianto, la gestione dei flussi dei tifosi e i controlli nelle aree limitrofe allo stadio. La coincidenza dei due appuntamenti rende questo sabato particolarmente delicato dal punto di vista organizzativo.

A ciò si aggiunge il contesto del weekend pre-natalizio, con le vie del centro affollate di persone impegnate negli acquisti e numerosi esercizi commerciali aperti fino a tarda ora. La necessità di garantire la sicurezza del corteo, proteggere i luoghi sensibili, presidiare lo stadio e al tempo stesso tutelare i cittadini e i commercianti impone una distribuzione accurata delle risorse, con turnazioni straordinarie e rinforzi richiesti alle città limitrofe.

Le tensioni dopo lo sgombero e le prime scritte minacciose

Già nelle ore immediatamente successive allo sgombero del centro sociale Askatasuna, in città si sono verificati momenti di tensione tra manifestanti e forze dell’ordine. Alcuni presidi spontanei e iniziative di protesta hanno richiesto l’intervento dei reparti mobili per evitare l’occupazione di strade e spazi pubblici, in un clima già carico di nervosismo e contrapposizione.

Parallelamente, su diversi muri di Torino sono comparse scritte offensive e minacciose, che hanno ulteriormente contribuito ad alimentare il clima di allarme. In particolare, al Campus Einaudi, polo universitario sul lungo Dora vicino alle aree tradizionalmente frequentate dai collettivi studenteschi, è apparsa una frase pesantemente ostile alle forze di polizia. L’iscrizione è stata rimossa nelle ore successive, su decisione delle autorità accademiche e cittadine.

Altre scritte sono state registrate in via Vanchiglia e in zone limitrofe, alcune delle quali rivolte direttamente contro l’assessore regionale Maurizio Marrone. Quest’ultimo ha condannato pubblicamente le minacce, definendole la manifestazione della “natura peggiore” dei centri sociali e criticando chi, a suo avviso, avrebbe nel tempo legittimato le pressioni del movimento antagonista sulle istituzioni locali. Le dichiarazioni hanno contribuito a rendere ancora più acceso il confronto politico attorno alla vicenda.

Nelle stesse ore, proseguono le verifiche delle autorità sulle eventuali responsabilità connesse alle scritte e agli episodi di tensione registrati dopo lo sgombero, con l’ipotesi di procedere nei confronti dei singoli autori qualora venissero identificati. L’attenzione resta alta anche sul fronte universitario, considerato uno dei bacini dove la protesta potrebbe trovare ulteriore spazio di aggregazione.

Una giornata ad alto rischio per Torino

Alla luce di tutti questi elementi, quella odierna si profila come una giornata estremamente delicata per Torino. La città è di fatto blindata, con un articolato sistema di presidi e controlli, deviazioni del traffico e possibili modifiche alle linee del trasporto pubblico locale in base all’andamento del corteo. Le autorità invitano la popolazione a informarsi su eventuali chiusure temporanee di strade e piazze, e a prestare attenzione alle indicazioni fornite in tempo reale.

Il monitoraggio sulla manifestazione proseguirà per l’intera durata del corteo e nelle ore successive, considerate particolarmente sensibili in caso di prolungamento della protesta o di iniziative non preannunciate. L’obiettivo dichiarato delle forze dell’ordine è permettere lo svolgimento della manifestazione pro Askatasuna nel rispetto del diritto di espressione, prevenendo al contempo qualsiasi episodio di violenza o danneggiamento ai danni di persone, strutture pubbliche e attività private.

La vicenda di Askatasuna si inserisce in un quadro più ampio di gestione degli spazi occupati e dei centri sociali in Italia, tema che ciclicamente torna al centro del dibattito pubblico e politico. L’esito della giornata di oggi, sotto il profilo dell’ordine pubblico e delle eventuali conseguenze giudiziarie, potrebbe incidere sulle scelte future delle istituzioni locali e nazionali rispetto a situazioni analoghe presenti in altre città.

In attesa dell’avvio del corteo e dei successivi sviluppi, le autorità mantengono un elevato livello di allerta, pronte ad adattare in tempo reale il dispositivo di sicurezza in base al numero effettivo di partecipanti, all’andamento della manifestazione e all’eventuale comparsa di frange più radicali. La priorità resta quella di garantire la sicurezza collettiva, limitando al minimo l’impatto sulla vita quotidiana della città in un fine settimana particolarmente sensibile.

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