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Italia, corruzione nella Gdf: nel mirino Francesco Greco. É shock

Gli indagati e il ruolo delle autorità marittime

L’inchiesta era inizialmente partita da presunte irregolarità che coinvolgevano alcuni ufficiali della Capitaneria di Porto. Con l’avanzare delle verifiche, il numero degli indagati è salito fino a 126. Tra questi figurano l’ex comandante generale della Capitaneria, Nicola Carlone, e l’ammiraglio Roberto Isidori, attuale vicecapo di gabinetto del Ministero dei Trasporti, non coinvolto però nella parte giudiziaria del caso.

Per quanto riguarda il generale Greco, l’episodio contestato riguarda un biglietto Moby Civitavecchia–Olbia del luglio 2021. Gli atti indicano che il beneficio sarebbe stato ottenuto “su richiesta” dell’allora comandante della Finanza di Olbia, Carlo Lazzari, anch’egli indagato, e successivamente “autorizzato” da Achille Onorato.

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Reazioni istituzionali e sviluppi attesi

Le dimensioni dell’inchiesta sulla corruzione nei trasporti marittimi hanno generato reazioni a vari livelli istituzionali. Le autorità valutano misure per prevenire episodi simili, mirando al rafforzamento dei controlli e all’introduzione di nuove procedure di trasparenza.

Il caso dei biglietti omaggio si inserisce in un contesto di crescente attenzione pubblica sulla gestione delle società di trasporto marittimo e sui rapporti con le pubbliche amministrazioni. La magistratura prosegue l’analisi delle singole posizioni per definire il perimetro del presunto sistema di favoritismi e le eventuali responsabilità penali.

Sono attese nuove audizioni e ulteriori acquisizioni di documenti, che potrebbero ampliare ulteriormente il numero dei soggetti coinvolti. Le autorità assicurano la massima trasparenza nello sviluppo delle indagini, con l’obiettivo di tutelare l’integrità istituzionale e l’interesse pubblico.

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