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Italia in lutto, è morto Walter Belli: la terribile notizia ha sconvolto i fan

Il mondo del ciclismo è in lutto: è morto Walter Belli. Il pluricampione italiano di BikeTrial e Downhill, rimasto tetraplegico a causa di una caduta nel 2014, è scomparso questa notte 4 Febbraio 2022 all’età di 41 anni. Walter dopo l’incidente era riuscito a ricostruirsi con fatica una nuova vita. Non ha mai smesso di lottare e di testimoniare le difficoltà per una persona nelle sue condizioni. Il Presidente della Federazione Ciclistica Italiana, Cordiano Dagnoni, a nome della grande famiglia del ciclismo, ha espresso ai familiari di Walter le sue più sincere condoglianze. (Continua dopo la foto)

Italia in lutto, è morto Walter Belli: la terribile notizia ha sconvolto i fan

Nella notte di oggi 4 Febbraio 2022 è venuto a mancare il volto noto del ciclismo Walter Belli, pluricampione italiano di BikeTrial e Downhill, rimasto tetraplegico a causa di una caduta nel 2014. Come riportato dalla FCI, in diverse occasioni, il noto campione italiano ha sempre ricordato il suo incidente: «Era un giorno come tanti, era un’uscita di lavoro in bici come tante, adrenalina e divertimento. Poi un malore, la caduta, il buio. Era il 12 ottobre 2014, quando sono caduto dalla bici e mi sono ritrovato in un letto di ospedale. Ho riaperto per la prima volta gli occhi dopo due settimane di coma farmacologico per capire che non ero più la stessa persona e avevo davanti una vita che non mi sentivo mia». Davanti alle difficoltà della vita non si è mai arreso: «Mi sento un guerriero che ha trovato la sua perfetta velocità e tutti i giorni lotta per onorarla come è giusto che sia, cercando di stare in equilibrio su quella sottile linea rossa di cui vi ho raccontato». (Continua dopo la foto)

“La Velocità Perfetta”

Nel 2021 Walter Belli ha realizzato un docu-film sulla sua vita, intitolato La Velocità Perfetta. Un titolo che descrivere perfettamente la sua battaglia dopo l’incidente. Tornare a vivere quando tutto sempre ormai perduto non è facile, ma Walter ci era riuscito: «Più di un anno di degenza in ospedale, svariati arresti cardiaci, operazioni e tanto impegno, fisico e soprattutto psicologico. Dovevo ritrovare la mia “velocità perfetta”, quella che credevo di avere finalmente trovato e che poi pensavo di aver improvvisamente perso in una caduta. Oggi mi sento un guerriero che vi vuole raccontare attraverso il suo diario e i suoi progetti, come tutti i giorni lotta per volare alto alla continua ricerca della sua “velocità perfetta” e per portare avanti la sua nuova mission, quella di essere di ispirazione e supporto agli altri».

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