
Terremoto in Italia, la scossa nella notte – Nella notte tra il 4 e il 5 ottobre, alle 00:50, una scossa di terremoto di magnitudo 3.3 ha destato preoccupazione tra gli abitanti della zona della Solfatara di Pozzuoli, in provincia di Napoli. L’evento sismico si è verificato a una profondità di circa 2,4 chilometri. Il sisma è stato percepito distintamente dalla popolazione non solo a Pozzuoli, ma anche in diversi quartieri dell’area flegrea e in alcune zone di Napoli città. Al momento, non si registrano danni a persone o edifici, ma la paura tra i residenti rimane alta.

Terremoto in Italia, la scossa nella notte
Secondo le testimonianze raccolte, molte persone sono state svegliate dal movimento tellurico e hanno scelto di uscire di casa per precauzione. Le autorità locali hanno subito avviato i controlli di routine sugli edifici pubblici e privati, confermando che la situazione resta sotto controllo. I Vigili del Fuoco e la Protezione Civile hanno costantemente monitorato le aree più sensibili della città per garantire la sicurezza dei cittadini. La scossa rientra in un contesto sismico già noto, caratterizzato da una ripresa dell’attività tellurica nell’area dei Campi Flegrei. Nei giorni precedenti, numerosi residenti avevano segnalato vibrazioni lievi e boati, fenomeni tipici del territorio vulcanico su cui sorge Pozzuoli. L’ansia tra la popolazione è alimentata dal ricordo degli eventi sismici storici che hanno colpito la zona in passato. Le autorità invitano i cittadini a mantenere la calma e a seguire le indicazioni della Protezione Civile e dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), che continuano a monitorare l’evolversi della situazione in tempo reale.

Lo sciame sismico e l’attività dei Campi Flegrei
Stando alle comunicazioni ufficiali dell’Osservatorio Vesuviano, la scossa notturna rappresenta il culmine di uno sciame sismico iniziato alle 19:59 del 4 ottobre. In totale, sono stati registrati 13 eventi sismici con magnitudo superiore o uguale a 0.0, di cui 12 già localizzati con precisione. L’evento principale, con magnitudo 3.3 ± 0.3, è stato quello più intenso e avvertito in modo chiaro in tutta l’area dei Campi Flegrei. I tecnici sottolineano che la delimitazione dell’inizio e della fine di uno sciame sismico in questa zona segue criteri scientifici precisi, definiti dai sismologi dell’INGV. Gli aggiornamenti sono pubblicati costantemente per assicurare la massima trasparenza e informazione alla popolazione. La zona flegrea è particolarmente monitorata per via della sua peculiare attività vulcanica e sismica, che si manifesta frequentemente con sciami di eventi ravvicinati.
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