Le indagini e gli arresti
Le indagini sono state condotte dalla squadra mobile della questura di Padova, che ha rapidamente identificato e rintracciato i tre presunti autori del reato. Tra il 19 luglio e il 6 agosto, tutti e tre i giovani, di origine nordafricana, sono stati arrestati e accusati di minacce, rapina e violenza sessuale di gruppo.
Il primo fermato è un cittadino tunisino nato nel 2006, già noto per numerosi precedenti penali, tra cui rapine, aggressioni e altri reati commessi tra Padova e altre città. Nel 2024 era stato condannato per rapina a un minore e ricettazione di un telefono, e nel 2025 era stato trasferito al Cpr di Gradisca d’Isonzo, da cui era riuscito a evadere. È stato rintracciato il 19 luglio negli alloggi abbandonati dell’aeroporto Allegri.
Il secondo, un tunisino del 2005, risultava già denunciato per ricettazione di una bicicletta e per altri episodi di rapina. È stato arrestato il primo agosto per minacce, rapina e violenza sessuale in concorso.
Il terzo individuo, anch’egli tunisino e nato nel 2006, aveva precedenti per rapina, lesioni e furto aggravato in un supermercato. È stato fermato il 6 agosto e condotto presso il carcere “Due Palazzi” di Padova.
Conseguenze e riflessioni sulla sicurezza
La brutalità della violenza ha profondamente scosso la comunità di Padova. L’efficacia delle indagini ha permesso di assicurare alla giustizia i presunti responsabili, ma l’episodio riapre il dibattito sulla sicurezza nei luoghi abbandonati e sulla necessità di interventi preventivi per evitare che simili eventi possano ripetersi. Le autorità continuano a monitorare la zona e valutano nuove misure di sorveglianza per tutelare la cittadinanza.