
Le condizioni fisiche di Jannik Sinner restano al centro dell’attenzione alla vigilia dello US Open. Il tennista italiano, costretto a interrompere la semifinale di Cincinnati contro Carlos Alcaraz per motivi fisici, ha mostrato segni evidenti di debilitazione. Le immagini del suo calo durante la partita hanno suscitato allarme tra tifosi e addetti ai lavori, alimentando dubbi sulla sua piena forma in vista dei prossimi impegni.
Secondo il coach Darren Cahill, un virus ha fermato Sinner, anche se nelle ore successive si sono registrati segnali di miglioramento. La speranza del team è che il problema possa essere risolto in tempi brevi, dato che il torneo americano, caratterizzato da condizioni climatiche estreme e incontri al meglio dei cinque set, non lascia spazio a incertezze fisiche.
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Sinner, il parere degli esperti sul recupero
Anche Ivan Ljubicic, ex numero 3 ATP e già allenatore di Roger Federer, ha espresso la propria opinione sulla situazione di Sinner, sottolineando la delicatezza della fase di recupero. “Dipende da quanto dura — ha spiegato — Se recupera in due o tre giorni, non ci sarà nessun contraccolpo. Se invece deve stare a riposo per tutta la settimana, allora diventa complicato ritrovare la forma necessaria per vincere uno Slam. Anche se nei primi turni Jannik avrà avversari più abbordabili, la distanza dei tre set su cinque, il caldo e l’umidità di Flushing Meadows potrebbero fargli perdere tante energie”.
Ljubicic ha poi ricordato che, escludendo Cincinnati, Alcaraz conduce 5-2 nei precedenti sul cemento, ma evidenzia come il miglior Sinner si esprima proprio su questa superficie. Per l’ex tennista croato, entrambi i giocatori partono da favoriti rispetto agli altri, pur con il punto interrogativo legato alla salute del numero uno italiano. “Di certo sono nettamente davanti a tutti gli altri: mi sorprenderebbe se non arrivassero in fondo, col punto interrogativo della salute di Jannik”.
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Analisi tecnica e possibili scenari allo US Open
In vista del sorteggio, Ljubicic ha posto l’accento anche sugli aspetti tecnici che caratterizzeranno il torneo di New York: “A Wimbledon Sinner ha spinto sul dritto di Alcaraz: sull’erba funziona, sulla terra no. A New York i campi sono veloci: bisogna muoversi bene ed essere al 110%. È un torneo che richiede molto e impone un tennis aggressivo. Le smorzate e il top spin di Alcaraz pagano un po’ meno, il servizio sarà fondamentale”.
Tra i possibili outsider, Ljubicic ha indicato Fritz, Zverev e Djokovic come avversari insidiosi, ma ha ribadito che, secondo lui, la finale potrebbe vedere ancora una volta protagonisti Sinner e Alcaraz. Riguardo alla tenuta fisica del giocatore azzurro, Ljubicic ha concluso: “Il suo corpo non è fragile, ha solo avuto episodi sfortunati. E sul servizio, che resta il colpo meno naturale, ha fatto progressi enormi. Non gli manca niente per stare al vertice”.