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Kata scomparsa, la drammatica notizia sul padre poco fa: è finita male per lui

kata scomparsa

A 180 giorni dalla scomparsa, ancora nessuna traccia di Kata, la bambina sparita nel nulla dall’ex hotel Astor a Firenze il 10 giugno scorso. La piccola di 5 anni stava giocando nel giardino dell’albergo sotto la custodia dello zio, quando in un attimo si sono perse le tracce. Nonostante le ricerche, di Kata nemmeno l’ombra. Ora la famiglia è di nuovo sotto accusa e per il padre della bambina si mette male.

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Kata scomparsa le indagini

Tante le ipotesi che hanno seguito in questi mesi gli inquirenti per ritrovare sana e salva la piccola Kata: in un primo momento si pensava che la piccola fosse un mezzo di vendetta dovuta al racket sugli alloggi abusivi da parte di una famiglia che viveva nell’hotel. Poi il rapimento per errore da qualcuno he voleva vendicarsi di una persona e poi ancora la richiesta di rogatoria per avviare le ricerche in Perù. Tutto e niente alla fine hanno portato a ritrovare la bambina. (continua dopo la foto)

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Nuovo sopralluogo nell’hotel Astor

Nelle ultime ore lo squadrone dei “cacciatori” dei Carabinieri ha eseguito un nuovo sopralluogo nell’albergo dove Kata viveva con la mamma ed il padre. Secondo gli inquirenti, questo nuovo sopralluogo è stato più invasivo e accurato. Gli agenti erano pronti a buttare giù i muri divisori per trovare tutto ciò che poteva essere utile per le ricerche. In ogni caso l’ipotesi più probabile secondo gli inquirenti sia sempre quello di sequestro di persona a scopo estorsivo. (continua dopo la foto)

kata scomparsa

Il padre finisce di nuovo in carcere

Intanto il padre di Kata, ieri, è finito di nuovo in carcere. L’uomo non obbedito all’obbligo di firma a cui doveva sottostare da quando, dopo che la figlia Kata era scomparsa e il giudice lo aveva scarcerato. I carabinieri hanno notificato a Miguel Angel Romero Chicclo un aggravamento delle misura cautelare disposto dalla corte d’appello. Secondo quanto riportato su La Nazione, il padre di Kata avrebbe accumulato una serie di inadempienze all’obbligo di firma che hanno spinto i giudici a revocargli la misura.

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