
Omicidio Chiara Poggi: emergono nuovi dettagli sull’arma
Come riportato da Il Gazzettino, il taglio netto e regolare sulle palpebre di Chiara sarebbe stato effettuato con uno strumento estremamente affilato. Per quanto riguarda il piccolo foro sulla tempia, inizialmente si è ipotizzato che potesse essere stato provocato da un punteruolo o da una lama molto sottile e appuntita.
«In questi mesi mi sono interrogata su cosa potesse aver provocato quel foro sulla tempia di Chiara», racconta la professoressa Regimenti. «Le caratteristiche della ferita, poco profonda e rotonda, mi hanno spinta a indagare. Poi ho scoperto che Sempio praticava il Krav Maga e ho visto il Baby Tonfa: un piccolo oggetto metallico appuntito. Non ho avuto più dubbi: è perfettamente compatibile con la lesione».
Il Krav Maga, disciplina nata negli anni Trenta per esigenze di autodifesa, si basa su tecniche rapide e mirate ai punti vulnerabili dell’avversario. Secondo la consulenza, l’eventuale utilizzo del Baby Tonfa avrebbe permesso di colpire con estrema precisione.
Il Baby Tonfa: strumento legale e diffuso
Il Baby Tonfa, lungo pochi centimetri e simile a un portachiavi, è una variante moderna del kubotan e viene venduto regolarmente anche online. In Italia, è considerato uno strumento per la difesa personale e non è classificato come arma. La professoressa Regimenti sottolinea che, pur essendo legale, nel contesto investigativo di Garlasco potrebbe avere un ruolo determinante per la ricostruzione dei fatti.
Le misurazioni di Andrea Sempio e gli accertamenti in corso
Il consulente della difesa, Armando Palmegiani, invita però alla cautela: «Sarà difficile arrivare a un dato certo. Sempio oggi ha 37 anni, ma nel 2007 era un ragazzo di 19: peso e corporatura cambiano». Le misurazioni richieste dalla procura potrebbero essere utili per confrontare l’indagato con le tracce biologiche e l’impronta palmare rilevate sulla scala della villetta. Tuttavia, Palmegiani precisa che «quella traccia non è caratterizzante né attribuibile con certezza».
Nuove consulenze e attesa per i risultati
Le analisi più recenti riguardano anche la Bpa (Bloodstain Pattern Analysis), ovvero l’esame delle macchie di sangue per determinare la posizione dell’aggressore durante l’omicidio. I risultati della consulenza della dottoressa Cristina Cattaneo, incaricata dalla procura, sono attesi a breve e potrebbero fornire elementi determinanti per il caso. «Il deposito del suo lavoro è imminente», riferiscono fonti vicine alle indagini. Questi nuovi sviluppi potrebbero rappresentare un passo decisivo nella ricerca della verità sull’omicidio di Chiara Poggi, ancora avvolto dal mistero dopo oltre diciotto anni.