Ricordi e testimonianze
La notizia della morte di Julia ha lasciato attoniti compagni di squadra, tecnici e amici. Anneliese Schenk, responsabile del settore pattinaggio artistico del comitato provinciale FISG, ha ricordato il percorso dell’atleta con parole commosse: “Aveva iniziato tardi l’attività sul ghiaccio, intorno agli 8 anni, quando di solito si comincia molto prima. Nonostante ciò, aveva saputo recuperare con costanza e impegno. Per lei il pattinaggio era tutto e lo viveva con una passione enorme. Per un periodo è stata persino convocata in nazionale”.
Il dolore è condiviso anche dalle istituzioni locali. Il sindaco di Bressanone, Andreas Jungmann, ha espresso la sua vicinanza alla famiglia Gaiser: “È una perdita enorme, non solo per i suoi cari ma per l’intera comunità sportiva. Julia rappresentava un esempio di dedizione e forza di volontà”.

Una comunità sotto shock
La notizia si è diffusa rapidamente sia in Alto Adige che in Austria, lasciando un vuoto profondo. Amici e conoscenti hanno riempito i social di messaggi di cordoglio, foto e ricordi legati ai momenti vissuti con lei. Per chi l’ha conosciuta da vicino, Julia non era solo un’atleta, ma una ragazza solare, determinata e capace di regalare sorrisi a tutti.
La tragedia riporta l’attenzione anche sul tema della sicurezza stradale, in particolare per i ciclisti che ogni giorno condividono le strade con veicoli di grandi dimensioni. Le autorità austriache hanno confermato che le indagini sono tuttora in corso per accertare eventuali responsabilità e valutare se l’incrocio teatro dell’incidente fosse adeguatamente sicuro.
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Una perdita incalcolabile
Il mondo del pattinaggio artistico perde una delle sue giovani promesse, un’atleta che aveva ancora tanto da dare e che aveva già dimostrato un impegno fuori dal comune. La famiglia, gli amici e gli appassionati di sport si stringono ora nel dolore per una scomparsa improvvisa e devastante, che lascia domande senza risposta e un senso di ingiustizia difficile da colmare