Minacce, tensione e paura: il clima intorno al caso
A rendere ancora più cupo lo scenario ci sono episodi inquietanti che coinvolgono chi oggi si occupa del caso. L’avvocato Fabrizio Gallo, legale di Massimo Lovati, ex difensore di Andrea Sempio (attualmente indagato), ha raccontato di aver ricevuto una lettera minatoria: “Certo che sono preoccupato, ho una famiglia”, ha detto ai giornalisti.
Il messaggio, scritto in dialetto e composto con ritagli di giornale, riportava la frase: “L’è mei che ra sta ciu”, ovvero “è meglio che stai zitto”.
Non sarebbe un episodio isolato. L’avvocato ha parlato di una serie di intimidazioni e di un incontro inquietante: “Un signore mi ha fermato e mi ha detto che prima o poi mi tireranno due botte”. Un clima pesante, che dimostra come il caso Garlasco continui a generare tensione anche a distanza di quasi vent’anni.
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Un mistero senza fine
Le telefonate scomparse, le nuove indagini e le minacce agli avvocati sono tasselli di un puzzle che sembra non voler trovare una fine. La ricerca della verità sulla morte di Chiara Poggi continua a intrecciarsi con nuovi elementi e retroscena che riaccendono i sospetti e la curiosità del pubblico.
Un caso che, dopo anni di processi e silenzi, continua a resistere al tempo e a ogni tentativo di archiviazione, lasciando ancora oggi più domande che risposte.