L’abbraccio delle istituzioni e del Paese intero
Sergio Mattarella ha incontrato in silenzio i familiari delle vittime prima dell’inizio della funzione, stringendo le loro mani e condividendo il dolore per una tragedia che ha scosso tutto il Paese. Il presidente si è commosso durante il rito.
La premier Giorgia Meloni, in un post pubblicato sui social, ha voluto ricordare i tre militari: “Oggi l’ultimo saluto a Davide, Marco e Valerio: tre carabinieri che hanno servito l’Italia con onore e dedizione fino all’ultimo istante. Il loro coraggio e il loro esempio non saranno dimenticati.” Alle sue parole si è unito anche il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, annunciando che in tutte le scuole italiane è stato osservato un minuto di silenzio in memoria dei tre caduti. Un gesto semplice ma carico di significato, per trasmettere alle nuove generazioni il valore del sacrificio e del senso del dovere.
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Il ricordo che unisce: tre nomi per la memoria collettiva
La cerimonia di Padova non è stata solo un momento di commiato, ma anche di unità nazionale. Le parole dei sacerdoti, gli applausi della folla e la presenza delle più alte cariche dello Stato hanno tracciato un messaggio chiaro: la memoria di Valerio Daprà, Davide Bernardello e Marco Piffari continuerà a vivere come esempio di servizio e amore per la patria.
La basilica di Santa Giustina, illuminata da fasci di luce filtrati dalle vetrate, è diventata per un giorno il cuore dell’Italia. Un Paese che, pur diviso da tante tensioni, si è ritrovato unito nel dolore e nel rispetto. La cerimonia si è conclusa con l’intonazione del Silenzio d’ordinanza, il suono struggente che ha accompagnato le bare all’uscita dalla basilica, mentre il pubblico salutava con un ultimo, lunghissimo applauso i tre eroi di Castel d’Azzano.