È morto Dave Ball, fondatore dei Soft Cell e pioniere della musica elettronica mondiale
Dave Ball è morto a 66 anni, serenamente nel sonno nella sua casa di Londra, nella notte di mercoledì 22 ottobre. La notizia è stata annunciata dai Soft Cell sul loro sito ufficiale e sui canali social, accompagnata da un commosso tributo. Poche settimane prima, Ball si era esibito al Rewind Festival di Henley-on-Thames davanti a 20 mila persone, come headliner.
La band ha ricordato con gratitudine il suo talento e la sua dedizione. Per oltre 46 anni, Ball e Almond hanno condiviso palchi, studio e amicizia. Nati artisticamente al Politecnico di Leeds nel 1979, i due pubblicarono insieme cinque album, da The Art Of Falling Apart a Happiness not included, oltre al celebre disco di remix Non Stop Ecstatic Dancing.
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Dalla rivoluzione synth-pop all’acid house
Dopo la prima separazione dei Soft Cell nel 1984, Ball non smise mai di sperimentare. Negli anni Novanta fondò insieme a Richard Norris il gruppo The Grid, diventando uno dei pionieri della acid house britannica. Con brani come Swamp Thing, seppe fondere elettronica, dance e psichedelia, dimostrando ancora una volta la sua capacità di reinventarsi.
La sua influenza è rintracciabile in generazioni di artisti, da Depeche Mode a Chemical Brothers, e in tutto quel mondo musicale che ha fatto del sintetizzatore il proprio linguaggio. L’evoluzione di Ball è sempre rimasta fedele a una visione: la musica come esplorazione, mai come ripetizione.

L’eredità e il futuro dei Soft Cell
La band era tornata in studio pochi mesi fa per completare il sesto album, destinato ora a diventare l’ultimo dei Soft Cell come li conosciamo. Dopo il concerto di reunion del 2018 davanti a 20 mila persone, Ball aveva ritrovato il contatto con il pubblico e una nuova linfa creativa.
“Era felice di essere ancora lì, con le mani sui tasti, a creare suoni che solo lui sapeva immaginare”, ha scritto la band in un messaggio di saluto. Dave Ball lascia quattro figli e un’eredità immensa, fatta di canzoni che continuano a vivere nel tempo, ricordandoci che anche la musica elettronica può avere un cuore pulsante.