Morto Gianni Pettenati, il cantante di “Bandiera gialla” aveva 79 anni
Nato a Piacenza il 29 ottobre 1945, Gianni Pettenati ha debuttato nel 1965, vincendo il Festival di Bellaria ed è entrato a far parte del gruppo degli Juniors. Nel ’66, come dicevamo, il suo primo 45 giri, una cover di “Like a Rolling Stone” di Bob Dylan intitolata “Come una pietra che rotola”, seguita da quello che rimane il suo maggiore successo “Bandiera gialla”. Il 45 giri successivo, nuovamente con gli Juniors, è stato “Il superuomo” (cover di “Sunshine superman” di Donovan), mentre sul lato B del disco c’era “Puoi farmi piangere” con il testo di Mogol. Sempre nel 1967 Pettenati ha partecipato al Festival di Sanremo con “La rivoluzione”. (continua a leggere dopo le foto)

Non solo musica, Gianni Pettenati si è distinto anche come critico musicale e scrittore di teatro
Non solo la musica. Gianni Pettenati si è distinto anche come critico musicale, scrittore e autore teatrale. Tra i suoi saggi pubblicati: “Quelli eran giorni – 30 anni di canzoni italiane” con Red Ronnie, “Gli anni ’60 in America”, “Mina come sono”, “Io Renato Zero” e “Alice se ne va”. Nel 2014, come ricorda «Il Fatto Quotiano», l’artista aveva accettato di candidarsi a consigliere comunale di Albenga nella lista della Lega Nord, che sosteneva il sindaco uscente del centrodestra Rosy Guarnieri. “C’è un tempo per ogni cosa, Albenga è una bella città, che con l’aiuto di tutti noi può diventare bellissima”, erano state le sue parole. Nel 2019 era stata concessa a Pettenati la legge Bacchelli che prevede un assegno vitalizio di 24mila euro annui a favore di cittadini illustri, con meriti in diversi campi, che versino in stato di particolare necessità.