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Lutto nel calcio italiano, addio a una vera leggenda

Il legame con i tifosi

L’amore del pubblico per Cresci andava oltre il campo. Il suo stile di gioco, unito a un carattere schietto e leale, lo aveva reso un punto di riferimento per i tifosi. Anno dopo anno, partita dopo partita, il numero delle sue presenze aumentava, e con esso la stima di chi lo vedeva scendere in campo ogni domenica. «Alla famiglia, agli amici e ai tanti che gli hanno voluto bene vanno le più sentite condoglianze del Bologna FC 1909, che perde con Franco uno dei figli più cari», si legge nel comunicato. Un saluto che non è solo formale, ma che arriva da una società consapevole di aver perso una parte importante della propria storia.

Un’eredità che resta

Oggi, nel ricordo di Cresci, restano non solo le statistiche e i trofei, ma l’esempio di un calciatore che ha saputo incarnare i valori del Bologna. In un’epoca di contratti milionari e trasferimenti lampo, la sua carriera tutta in rossoblù è una testimonianza di fedeltà sportiva rara e preziosa. E mentre lo stadio resta in silenzio, si ha la certezza che il suo nome continuerà a essere pronunciato con rispetto, ogni volta che si parlerà di cosa significhi davvero essere una bandiera.

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