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Lutto nella musica: “Addio al mago dei suoni”

È morto Hermeto Pascoal: il mago dei suoni aveva 89 anni

Hermeto Pascoal è morto a 89 anni, lasciando un vuoto immenso nella cultura musicale brasiliana e internazionale. La notizia è stata confermata sui social dal suo team e dalla famiglia, che hanno scelto la via della discrezione: nessuna indicazione sulle cause, solo l’ammissione che il compositore era ricoverato in ospedale.

Il dolore ha subito attraversato i confini del Brasile, coinvolgendo artisti, istituzioni e appassionati di tutto il mondo. Pascoal non era soltanto un compositore e polistrumentista, ma un simbolo di creatività assoluta, un artista che sapeva fondere jazz, musica popolare, improvvisazione e sperimentazione in un linguaggio unico.

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Hermeto Pascoal: un’eredità senza tempo

La sua carriera è stata un continuo esercizio di libertà. Pascoal ha collaborato con alcuni dei più grandi musicisti internazionali, da Miles Davis in poi, senza mai perdere il legame profondo con le radici brasiliane. Lo chiamavano il “mago dei suoni” per la capacità di ricavare musica da qualsiasi cosa, ma anche per l’abilità di emozionare chiunque lo ascoltasse, dal pubblico delle grandi platee ai bambini nelle strade.

Il suo virtuosismo non si limitava alla tecnica, ma risiedeva soprattutto nell’inventiva. Ogni sua composizione sembrava voler dimostrare che la musica non è mai chiusa in schemi rigidi, ma nasce e rinasce continuamente dall’ascolto del mondo che ci circonda.

Il cordoglio del Brasile

Anche le istituzioni hanno voluto rendere omaggio a una figura considerata patrimonio nazionale. In un post su X, il presidente Luiz Inácio Lula da Silva ha ricordato l’artista con parole di gratitudine e affetto: «Hermeto ha sempre insegnato a non lasciarci sopraffare dalla tristezza», ha scritto, invitando tutti i brasiliani a “celebrare la sua storia e la sua musica”.

Un messaggio che riflette lo spirito stesso di Pascoal, che non vedeva mai la musica come fuga, ma come resistenza e celebrazione della vita. Il suo insegnamento, oggi più che mai, resta un’eredità da custodire.

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