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Lutto nella musica, la sua voce si è spenta per sempre

Un viaggio tra sperimentazione e poesia

John Lodge, indimenticabile cantante e bassista dei Moody Blues, si è spento all’età di 82 anni. Lodge era nato a Birmingham nel 1945 e aveva fatto il suo ingresso nella storica band nel 1966, portando una ventata di innovazione che avrebbe cambiato per sempre la loro identità musicale.

Con l’arrivo di Lodge, i Moody Blues si sono lasciati alle spalle le sonorità R&B per abbracciare arrangiamenti orchestrali, testi ricchi di sfumature e un audace spirito sperimentale. La sua voce e il suo basso hanno incarnato la ricerca di qualcosa di nuovo, il desiderio di superare i confini e donare alla musica una profondità inedita. Oltre alla carriera artistica, Lodge era anche padre di due figli, mantenendo sempre viva la passione per la musica fino agli ultimi anni.

John Lodge dei Moody Blues è morto a 82 anni: addio al leggendario cantante e bassista

La nascita di un capolavoro: Nights in White Satin

Tra le molte perle lasciate in eredità al mondo, un titolo spicca su tutti: “Nights in White Satin”, l’inno malinconico che ha segnato generazioni intere. Pubblicato nel 1967 nell’album Days of Future Passed, questo brano è diventato simbolo di un’epoca, inserito anche in celebri colonne sonore cinematografiche. Un vero e proprio viaggio tra emozioni, nostalgia e sogni mai sopiti.

I Moody Blues e il successo mondiale

La band, con Lodge tra i protagonisti, è riuscita a vendere oltre 70 milioni di dischi in più di mezzo secolo di carriera. Sono stati tra i pilastri della British Invasion, al fianco di giganti come Beatles e Rolling Stones, contribuendo a portare la musica inglese ai vertici delle classifiche internazionali.

Album come In Search of the Lost Chord hanno continuato a esplorare l’universo del rock psichedelico e concettuale, rendendo i Moody Blues pionieri nell’uso del Mellotron, uno strumento che ha rivoluzionato il sound del progressive rock.

John Lodge: brani iconici e una carriera solista intensa

Oltre all’immortale “Nights in White Satin”, Lodge ha firmato o interpretato altri pezzi rimasti nel cuore del pubblico: “Question” del 1970 e “Isn’t Life Strange” del 1972, canzoni che riflettono l’anima più riflessiva e orchestrale della band. Non meno importante, la sua carriera solista lo ha visto protagonista di album personali e tour celebrativi che hanno mantenuto vivo il legame con i fan e la propria storia.

Un riconoscimento tardivo ma meritato

Nel 2018, finalmente, John Lodge e i suoi compagni sono stati inseriti nella Rock and Roll Hall of Fame, un tributo che ha suggellato la grandezza della loro eredità musicale.

Con la scomparsa di John Lodge, il mondo perde un punto di riferimento, un artista elegante, visionario e sempre fedele alle sue radici. Eppure, la sua musica – così intensa, evocativa e senza tempo – continuerà a risuonare, regalando emozioni nuove ad ogni ascolto. Un addio che lascia il segno, ma che, al tempo stesso, trasforma il dolore in un’eco eterna di arte e passione.

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