Un agente, un padre, un tifoso
Simone non era solo un poliziotto. Era un ragazzo come tanti, con un sogno e una squadra nel cuore: il Napoli. Faceva parte del gruppo ultras “A tua difesa”, che lo ha voluto ricordare con un messaggio pieno di affetto e dignità: “Ha combattuto come un leone”. Le sue foto ora circolano sui social, accompagnate da parole sincere. Gli amici parlano di lui come di un ragazzo solare, buono, sempre pronto ad aiutare. Nessun rancore, solo dolore. Nessuna polemica, solo una preghiera.

Il cordoglio: una comunità intera in silenzio
La notizia della morte di Simone ha suscitato cordoglio unanime. Tifosi, colleghi, politici. Il deputato Francesco Emilio Borrelli ha dedicato a Simone un post toccante, ricordando i giorni della malattia e definendolo un esempio di correttezza e dedizione. Le istituzioni locali di Capri hanno espresso vicinanza alla famiglia, sottolineando quanto Simone fosse amato non solo come agente, ma come uomo. E poi c’è il dolore composto, quello dei colleghi. Chi indossa la divisa sa cosa significa affrontare ogni giorno il rischio, ma nessuno è mai pronto a perdere un compagno così, da un giorno all’altro, senza preavviso. La famiglia ha chiesto silenzio e discrezione. Nessuno cerca responsabili, nessuno accusa. C’è solo una ferita aperta, che fa male a chi ha conosciuto Simone e anche a chi lo ha solo incrociato per strada. I social, in questi giorni, fanno da cassa di risonanza a un dolore composto ma profondo. Ogni messaggio è un abbraccio. Capri, Roma, Napoli: tre città, un solo grido. Quello del cuore che si spezza per la perdita di un giovane uomo, buono e leale.