
La stanza era immersa in un silenzio diverso dal solito, quello che resta quando qualcosa si interrompe di colpo. Non si sentivano più voci, né suoni lontani. Solo l’eco di risate che sembravano appartenere a un altro tempo. Un tempo in cui ogni imitazione portava con sé il peso leggero della memoria e il sorriso dell’intelligenza.
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Là dove ogni giornata iniziava con l’ironia e si chiudeva con una battuta, ora resta un senso di sospensione. Nessun riflettore acceso, nessuna performance da preparare, nessuna replica da perfezionare. C’era una presenza che sapeva trasformare i dettagli in linguaggio e i personaggi in verità. Quella presenza ora si è fermata, lasciando spazio solo al silenzio.
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