Un abbraccio spontaneo che parla di intesa
Ciò che ha reso la scena ancora più memorabile è stata la apparente spontaneità dell’abbraccio tra Takaichi e Meloni. Culturalmente, la premier giapponese mantiene normalmente una distanza istituzionale molto netta; la sua immagine pubblica è calibrata, misurata, poco incline a gesti eccessivamente familiari. Eppure, davanti alle telecamere, è esplosa in un gesto che sembrava voler rendere palese un’intesa immediata con la collega italiana. Il segnale, chiaro e potente, non riguarda solo il momento: lascia intravedere possibili aperture e affinità future tra Giappone e Italia, suggerendo che certe sinergie politiche e diplomatiche potrebbero consolidarsi con gesti concreti e visibili.
Al #G20 la premier giapponese #Takaichi ha platealmente mostrato la distanza dalla #Ue e #UK a favore dell’#Italia sbracciandosi verso il Primo Ministro #Meloni alla presenza di #Macron #vonderLeyen e #Starmer. Imbarazzandoli tutti.
— Leonardo Gallo (@LeonhardHahn) November 29, 2025
Il Giappone così poco espansivo, ha detto cose. pic.twitter.com/r1ylrdgg7c
Le ripercussioni sull’autorevolezza di Macron
La gaffe ha subito innescato commenti pungenti, alimentando dubbi sulla forza percepita e la stabilità istituzionale del presidente francese. In Francia, il gesto è stato letto come una battuta d’arresto simbolica, mentre in Italia e all’estero si è parlato di un riconoscimento implicito della crescente centralità di Meloni. L’abbraccio, così spontaneo e inatteso, ha mostrato come la politica internazionale non si misuri solo con accordi o dichiarazioni, ma anche con la capacità di creare legami tangibili e percepibili. E in questo piccolo, breve gesto, il presidente francese si è trovato involontario spettatore di un momento che potrebbe segnare un’evoluzione nelle relazioni diplomatiche tra Italia e Giappone, lasciando dietro di sé uno scenario simbolico in cui la percezione di leadership è stata sfidata con eleganza e naturalezza.