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Maltempo Italia, auto sommerse dall’acqua e persone intrappolate: ore d’ansia (VIDEO)

Paura e solidarietà tra i residenti

I residenti di Villaricca hanno vissuto ore d’ansia: dalle finestre delle loro case, molti perdevano il conto dei centimetri d’acqua che saliva, mentre il rumore incessante degli spari di pioggia si mescolava con il rombo del motore delle auto in panne. Alcuni hanno descritto scene quasi cinematografiche: auto galleggianti, specchi d’acqua che riflettevano lampioni e insegne, e persone intrappolate in mezzo al nulla, isolate dal fango e dalla corrente.

Le operazioni di soccorso, coordinate da Carabinieri, VVF e 118, hanno mostrato la rapidità e la professionalità delle forze di emergenza. Dopo aver estratto gli occupanti dai veicoli, i soccorritori li hanno accompagnati in aree più sicure, mentre i vigili del fuoco si occupavano del drenaggio dell’acqua e del controllo del livello nei punti più critici.

Le cause dietro l’allagamento: problemi strutturali e meteorologici

Dietro il disastro di Villaricca ci sono due fattori strettamente legati: un’ondata di maltempo particolarmente violenta e una rete fognaria e idraulica che fatica a reggere eventi estremi.

Da un lato, la perturbazione atmosferica ha portato rovesci intensi e continui per ore, saturando rapidamente il terreno e i sistemi di smaltimento. Dall’altro, Via Roma e il “Ponte di Surriento” sembrano essere punti fragili: la strada potrebbe non essere adeguatamente progettata per il deflusso rapido di grandi quantità d’acqua, specialmente in caso di precipitazioni straordinarie.

In passato, episodi simili si erano già verificati in altre aree metropolitane vulnerabili: quando la pioggia si intensifica, cadono rami, si innescano ruscellamenti e il sistema fognario viene sovraccaricato, con conseguente tracimazione nelle strade. 

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Quali scenari per il futuro: prevenzione e controllo

L’emergenza di Villaricca lancia un chiaro segnale: serve uno sforzo maggiore su più fronti per prevenire che simili tragedie tornino a ripetersi.
Rafforzare il dramma idrico: le amministrazioni locali e la Regione devono rivedere i piani di protezione civile, investendo in grandi infrastrutture di drenaggio e migliorando la capacità del sistema fognario.
Migliorare la progettazione urbanistica: zone come Via Roma dovrebbero essere oggetto di verifiche strutturali, per garantire che le strade possano sostenere grandi volumi d’acqua e che i punti “critici” – come ponti e depressioni – siano messi in sicurezza.
Campagne di allerta più efficaci: informare i cittadini sul comportamento da tenere durante le allerte meteo (evitare spostamenti, non transitare su strade allagate) può salvare molte vite.
Investire nell’adattamento climatico: eventi come questo non sono più “eccezionali”: ogni anno il rischio di fenomeni meteo estremi aumenta. Serve un piano lungimirante per l’adattamento al cambiamento climatico anche in città.

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