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Madre e figlia trovate morte, identificata la donna: ora è caccia al killer

Il contesto dell’inchiesta e il profilo del sospettato

Testimoni presso il mercato hanno riconosciuto la famiglia sin dal loro primo arrivo, inizialmente confondendoli per turisti a causa del loro abbigliamento curato, come scarpe Adidas e zaini. Tuttavia, col passare dei giorni, è diventato evidente che non erano lì per una vacanza. Vivevano con poco, utilizzando i bagni pubblici del mercato per la pulizia personale, e trascorrevano diverse ore ogni mattina tra i banchi. L’uomo era solito bere birra o vino, presentandosi con un fisico asciutto e muscoloso, nascondendo sempre il volto dietro occhiali scuri. In un episodio, ha strappato una macchina fotografica dalle mani di una turista, costringendola a cancellare le foto della bambina.

L’ultima volta che la famiglia è stata avvistata al mercato è stata martedì 3 giugno. Questa data è cruciale per i testimoni, poiché quel giorno, secondo gli inquirenti, la donna sarebbe stata uccisa. Da allora, il silenzio è calato su di loro. L’uomo è diventato irreperibile, ma le forze dell’ordine ritengono che si nasconda ancora in città, forse protetto da chi ignora o finge di non sapere. La certezza dell’identità delle vittime rappresenta un passo fondamentale, ma il caso è ancora aperto. Sono stati intensificati i controlli attorno a stazioni, dormitori e centri di accoglienza, mentre gli investigatori continuano a incrociare dati, impronte e immagini. Il sospettato ha ora un volto chiaro e un passato tracciabile, ma il presente sembra ancora sfuggente e segnato dal crimine.

La cooperazione dei commercianti e l’ultima apparizione

“Ci siamo ritrovati al lavoro lunedì e appena abbiamo visto le immagini al telegiornale ci siamo guardati negli occhi”, racconta Mario, proprietario di una bottega di spezie. “Erano loro”, ha aggiunto. Da quel momento, è iniziata una collaborazione spontanea tra polizia e lavoratori del mercato. Diversi filmati delle telecamere private sono stati consegnati agli inquirenti insieme alle testimonianze dirette. Molti ricordano la bambina con una maglietta rosa, un elemento inquietante poiché un brandello di stoffa simile è stato ritrovato in un cestino del parco. Tutto sembra confermare che madre, padre e figlia trascorrevano molte mattine tra quei banchi. La domanda che ora tutti si pongono è: perché? Per quale motivo una tale brutalità nei confronti di una bambina? Chi avrebbe potuto intervenire per salvarla in tempo? Le risposte a queste domande restano ancora un mistero mentre l’indagine continua.

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