Disagi e trasporti in tilt
Lo sciopero ha avuto un impatto devastante sulla mobilità cittadina. La linea blu M4 è rimasta chiusa per ore, complicando soprattutto gli spostamenti verso l’aeroporto di Linate. I treni hanno accumulato ritardi fino a 120 minuti alla Centrale, 150 a Porta Garibaldi e 140 a Rogoredo. Bus e tram sono stati deviati lungo gran parte del percorso del corteo.
Occupazioni e assemblee studentesche
La protesta si è estesa anche agli istituti scolastici. Al liceo Manzoni è stata annunciata un’occupazione con l’obiettivo di discutere, insieme ai collettivi, il tema del diritto all’istruzione negato ai ragazzi palestinesi. «Non possiamo continuare le lezioni come se nulla fosse», hanno dichiarato gli studenti. Nel pomeriggio, un’assemblea pubblica ha trasformato l’istituto in un luogo di confronto politico.

Una mobilitazione nazionale
Milano non è stata un caso isolato. Lo slogan “Blocchiamo tutto” ha coinvolto circa 70 città italiane, da Torino a Roma, con cortei, occupazioni universitarie e blocchi stradali. Le richieste hanno puntato su quattro parole d’ordine: cessate il fuoco a Gaza, stop al riarmo, aiuti umanitari immediati, sospensione delle relazioni con Israele.
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Ripercussioni su porti e ferrovie
Le conseguenze dello sciopero hanno colpito anche il traffico nazionale. Nei porti italiani si sono registrati rallentamenti nelle operazioni di carico e scarico, mentre numerose tratte ferroviarie hanno subito una paralisi quasi totale. Migliaia di passeggeri sono rimasti bloccati per ore, in una giornata che ha mostrato l’impatto reale di una protesta diffusa su scala nazionale.