Il rimorso per il gesto a San Siro
L’attaccante approfitta anche del caso Lookman, che sta cercando di forzare la cessione all’Atalanta, per raccontare un episodio del passato di cui si è pentito: il giorno in cui, a San Siro, tolse la maglia dell’Inter in segno di protesta. Con la maturità di oggi, dice che non avrebbe mai cancellato dalle foto social il legame con una squadra, perché, pur comprendendo che non esistono più le bandiere e che i calciatori cambiano club, i tifosi meritano sempre rispetto e riconoscenza. Balotelli sottolinea che questo vale per ogni tifoseria, non solo per quella atalantina, e aggiunge un chiarimento sulle sue simpatie calcistiche: da ragazzo tifava per l’Inter perché il suo idolo era Ronaldo il Fenomeno, ma non ha mai nascosto di provare simpatia anche per il mondo rossonero. “Essere tifoso è un’altra cosa”, puntualizza Mario Balotelli.

La voglia di riscatto
Tra futuro da costruire, ricordi dolci e amari e il desiderio di essere più presente come padre, Balotelli guarda avanti con la determinazione di chi sa di avere ancora qualcosa da dare in campo. Il traguardo dei 35 anni, per lui, non è un punto d’arrivo ma una nuova partenza, nella speranza di trovare presto il progetto giusto per dimostrare di essere ancora decisivo.