Un corpo gettato via, una madre che non perdona
Il ritrovamento del corpo ha dato il colpo finale a una madre già straziata. Il dolore diventa sdegno, specialmente per il comportamento della famiglia del ragazzo: “I genitori di lui non si sono fatti sentire. E io non li voglio neanche sentire”. Una frattura definitiva tra due famiglie che fino a poco tempo prima si conoscevano bene. La narrazione emerge come un urlo collettivo: una ragazzina gettata via come un rifiuto, una violenza che era già nell’aria, e un silenzio assordante che ora nessuno riesce più a sostenere.
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L’avvocato della famiglia: “Non è solo dolore, è una battaglia”
A parlare per la famiglia è anche l’avvocato Sergio Pisani, che chiede non solo giustizia, ma una svolta concreta. “La mamma ora è devastata. Ma dobbiamo guardare questo caso con la lente dell’emergenza femminicidi. Servono strumenti preventivi, non solo pene. Quando si arriva alla punizione, è già troppo tardi”. Pisani lancia un appello istituzionale: “Sediamoci a un tavolo. Creiamo strutture, figure sentinella, sistemi che intercettino i segnali prima che sia tardi”. E solleva anche dubbi sulle ricerche iniziali: “Martina aveva un iPhone, anche spento sarebbe stato rintracciabile. Vogliamo chiarezza su come si sono mosse le autorità”.