Salari troppo bassi e produttività ferma
Altro nodo critico: il lavoro. Renzi ha riconosciuto che il tasso di occupazione è in crescita, ma ha ricordato che i salari italiani restano tra i più bassi in Europa. La colpa? “Un sistema bloccato da tasse e burocrazia”. Il leader di Italia Viva ha ricordato il successo del piano Industria 4.0, lanciato durante il suo mandato, e ha proposto un’idea: detassare totalmente i premi di produttività condivisi con i dipendenti.
Secondo lui, solo così si può stimolare la produttività reale del Paese, premiando imprese e lavoratori che creano valore. L’obiettivo, ha detto, deve essere quello di costruire un’economia moderna, senza zavorre ideologiche e con strumenti concreti.
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“Serve un fronte riformista per battere la propaganda”
Renzi ha poi guardato ai futuri assetti politici, lanciando un appello all’unità del centrosinistra su basi riformiste. «Serve una proposta unitaria che parli al ceto medio, non una somma di slogan», ha dichiarato. E ha aggiunto che la sinistra dovrebbe sì battersi per i diritti civili, ma anche tornare a parlare concretamente di lavoro, salari, affitti e qualità della vita.
Appuntamento chiave, secondo il senatore, sarà l’assemblea nazionale di Italia Viva del 5 luglio a Genova. Un’occasione per ricostruire una visione politica moderna e riformista, lontana da veti e ideologie. La sfida, ha detto Renzi, è costruire una “tenda riformista” capace di attrarre chi oggi si sente ai margini e di allargare davvero il campo del centrosinistra.