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“Meloni costretta alla retromarcia”: clamoroso, la decisione della premier

Le nuove misure fiscali e il futuro dei proprietari immobiliari

Il tema degli affitti brevi è diventato un simbolo delle difficoltà del governo nel bilanciare esigenze fiscali e tutela dei proprietari. L’ipotesi di differenziare l’aliquota tra prime e seconde case è vista da molti come un compromesso necessario per evitare penalizzazioni eccessive a chi utilizza l’affitto breve come integrazione al reddito familiare. Le associazioni di categoria sottolineano come il settore degli affitti turistici rappresenti una fonte importante per l’economia di molte città, in particolare nei centri storici e nelle località di villeggiatura. Secondo le ultime stime, l’aumento della tassazione potrebbe incidere sensibilmente sulle scelte dei proprietari, spingendoli verso affitti a lungo termine o, in alcuni casi, all’abbandono del mercato. Le principali organizzazioni del settore chiedono al governo di valutare con attenzione l’impatto delle nuove misure, suggerendo incentivi per chi affitta stabilmente a famiglie o studenti.

Contrasti nella maggioranza e prospettive per la legge di bilancio

L’iter della legge di bilancio si sta rivelando complesso anche a causa delle differenti posizioni all’interno della maggioranza. Se da una parte Forza Italia insiste sulla tutela dei proprietari e sulla revisione della tassazione sugli affitti brevi, dall’altra la Lega punta a rafforzare le risorse per sanità e welfare attraverso una maggiore imposizione sugli utili bancari. Fratelli d’Italia cerca invece di mediare tra le varie esigenze, mantenendo aperto il dialogo sia con le categorie economiche sia con gli altri partiti di governo. Nonostante le tensioni, il governo Meloni si mostra determinato a chiudere la manovra nei tempi previsti, consci della necessità di garantire stabilità economica e di rispondere alle pressioni crescenti provenienti dalla società civile. Le prossime settimane saranno decisive per la definizione degli ultimi dettagli e per l’approvazione definitiva in Senato.

La manovra economica 2026 si presenta come un banco di prova fondamentale per il governo Meloni, chiamato a trovare un equilibrio tra rigore di bilancio, sostegno alle fasce più deboli e tutela degli interessi di settori strategici come banche, trasporti e proprietà immobiliare. Mentre il confronto parlamentare si intensifica e le categorie attendono risposte chiare, il destino della legge di bilancio resta sospeso tra pressanti negoziati, tensioni sociali e la necessità di decisioni tempestive. Il Senato resta in attesa delle ultime mosse dell’esecutivo, consapevole che ogni scelta inciderà profondamente sull’assetto economico e sociale del Paese nei prossimi anni.

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