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Meloni vorrebbe inviare italiani a Gaza: in cosa consiste il suo piano

Il contributo dell’Italia nel piano di pace per Gaza

L’apporto italiano al piano di pace per Gaza potrebbe concretizzarsi grazie all’impiego dei Carabinieri, riconosciuti a livello globale per la loro esperienza nelle missioni di stabilizzazione. L’ex direttore della Cia, David Petraeus, ha definito i Carabinieri “Michael Jordan della polizia internazionale”, sottolineando la reputazione di eccellenza delle forze italiane. Anche l’ambasciatore americano in Israele, Mike Huckabee, ha affermato che i Carabinieri «non solo saranno i benvenuti, ma immagino che gli verrà chiesto di far parte» della forza multinazionale che garantirà la sicurezza nell’area dopo la fine delle ostilità.

Tra le risorse più qualificate che l’Italia può mettere a disposizione figura il Coespu di Vicenza (Center of Excellence for Stability Police Units). Questa struttura, con una consolidata esperienza nell’addestramento di unità di polizia internazionale in scenari complessi, rappresenta un asset strategico per la formazione e il coordinamento delle forze di sicurezza destinate a operare in contesti di crisi come la Striscia di Gaza. La possibilità che la premier Meloni proponga formalmente questo contributo a Trump rafforza l’immagine dell’Italia come partner affidabile e proattivo nelle missioni internazionali.

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La complessità dell’agenda e le tempistiche dell’incontro fra Trump e Meloni

Nonostante le intenzioni, l’organizzazione della missione diplomatica presenta alcune criticità legate al calendario degli eventi. La cena di gala della Niaf è fissata per sabato 18 ottobre, ma la consueta agenda di Trump prevede il rientro in Florida nei fine settimana e la concentrazione degli appuntamenti ufficiali entro il giovedì. Per garantire l’incontro, Meloni dovrebbe anticipare la partenza e programmare una permanenza a Washington a partire dal 15 ottobre, con la possibilità di un colloquio il 16 e la partecipazione alla cena il 18. La durata della missione resta dunque condizionata dalla disponibilità di Trump a ricevere la premier italiana, in particolare nella giornata di venerdì 17 ottobre alla Casa Bianca.

L’esito della trasferta dipenderà dalle scelte organizzative del presidente, ma per Meloni si tratta di una vetrina fondamentale per riaffermare la presenza dell’Italia nei principali dossier internazionali. Un simile incontro potrebbe rappresentare un’opportunità per rilanciare il ruolo del Paese nel Mediterraneo e rafforzare le alleanze transatlantiche, in un momento storico segnato da forti tensioni geopolitiche e da una crescente richiesta di leadership nella gestione delle crisi globali.

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