Non è possibile determinare con precisione se e dove si verificheranno episodi nevosi
La possibilità di nevicate in pianura rimane ancora incerta: secondo Giuliacci, “la possibilità di precipitazioni e la loro esatta collocazione richiederanno ancora 7-10 giorni di aggiornamenti modellistici”. Al momento, quindi, non è possibile determinare con precisione se e dove si verificheranno episodi nevosi durante il periodo natalizio. Il quadro generale suggerisce comunque un dicembre diviso in due fasi: una prima parte quasi primaverile, seguita da un ritorno progressivo del freddo invernale con l’arrivo di masse d’aria di origine polare o artica. L’ipotesi di un Natale con temperature rigide appare sempre più plausibile, mentre resta ancora da confermare la possibilità di un Natale imbiancato.
Il colonnello Giuliacci raccomanda di seguire costantemente gli aggiornamenti: le previsioni affidabili per il 25 dicembre e il 1° gennaio saranno disponibili soltanto alla vigilia delle rispettive date. È quindi importante prestare attenzione ai bollettini ufficiali e alle mappe dei principali centri meteorologici europei per restare aggiornati su eventuali cambiamenti dell’ultimo minuto.

Le tendenze meteo per Capodanno e inizio 2026
Guardando oltre Natale, le prime indicazioni per Capodanno e l’inizio del nuovo anno suggeriscono la possibilità di un clima ancora freddo, con il persistere di correnti settentrionali che potrebbero mantenere temperature inferiori alla media stagionale. Alcuni centri di calcolo ipotizzano nuovi afflussi di aria artica o polare in grado di determinare condizioni rigide fino ai primi giorni di gennaio. Anche per il primo giorno dell’anno, tuttavia, la localizzazione precisa di eventuali precipitazioni resta difficile da definire con largo anticipo. Gli esperti invitano a monitorare le evoluzioni dei modelli meteorologici che, soprattutto in inverno, possono cambiare anche in tempi brevi per effetto delle dinamiche atmosferiche tipiche della stagione.