
Sembrava l’inizio di una lunga stagione rovente, ma l’estate è pronta a ricevere il suo primo vero scossone. Dopo giorni di caldo opprimente, una nuova dinamica atmosferica si prepara a ribaltare lo scenario su gran parte del Paese. Il colpo di scena arriva con l’incontro di due potenze opposte: da un lato una bolla subtropicale satura di energia, dall’altro una goccia fredda pronta a innescare l’instabilità. Un mix esplosivo che potrebbe trasformarsi in un vero e proprio teatro di fenomeni estremi.
I modelli previsionali sono chiari: un nucleo depressionario in arrivo dall’Atlantico si sta isolando a 500 hPa, un segnale che non lascia spazio a dubbi. L’Italia è nel mirino di una configurazione ad alto potenziale energetico, dove basta un piccolo innesco per generare il caos meteorologico.
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La miccia che accende la tempesta
In questo scenario, il vero pericolo arriva dal contrasto verticale tra aria calda e umida nei bassi strati e masse più fredde e secche in quota. Questo scontro diretto innalza i valori di CAPE (Convective Available Potential Energy), l’indice che misura l’energia disponibile per la formazione dei temporali. E quando il CAPE sale, l’instabilità può esplodere.
Gli esperti parlano di possibili temporali a struttura complessa, in grado di autorigenerarsi e colpire ripetutamente le stesse aree con piogge intense, grandine e colpi di vento. Il quadro che si sta delineando ricorda alcune delle situazioni più violente degli ultimi anni: piogge torrenziali in pochi minuti, chicchi di grandine di media dimensione, raffiche che superano i 90 km/h e, in casi più estremi, fenomeni come downburst e microburst.
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