Una candidatura che divide opinione pubblica e partito
L’ingresso di Sangiuliano come capolista regionale per Fratelli d’Italia ha provocato reazioni contrastanti nell’opinione pubblica e tra gli stessi esponenti politici. La sua uscita dal governo, segnata da polemiche e discussioni ancora aperte, continua a sollevare interrogativi sulle modalità di selezione dei candidati e sulle strategie interne al partito di Giorgia Meloni. Il diretto interessato, però, ha voluto chiarire la propria posizione: “Il mio desiderio è solo quello di fare il consigliere della Campania, al servizio dei cittadini”, ha affermato Sangiuliano, adottando un tono istituzionale e mettendo in secondo piano le polemiche che hanno segnato il suo recente passato politico.
La presenza di una figura così esposta mediaticamente rappresenta per il partito sia un’opportunità che un rischio. Da un lato, può contribuire a rafforzare la visibilità della lista e a catalizzare il consenso di una parte dell’elettorato che si riconosce nelle battaglie condotte dall’ex ministro. Dall’altro, non mancano critiche da chi teme che la sua candidatura possa accentuare tensioni interne o spostare il focus della campagna su temi nazionali, lasciando in secondo piano le questioni locali.

Strategie di Fratelli d’Italia e temi della campagna
Per Fratelli d’Italia, la candidatura di Sangiuliano rappresenta una precisa scelta strategica, finalizzata a consolidare la presenza nel territorio campano. Il partito punta a valorizzare il radicamento locale e la conoscenza delle dinamiche regionali, evitando di cedere il passo a conflitti o contrapposizioni di respiro nazionale. La campagna elettorale si concentrerà su temi chiave per i cittadini campani: sviluppo economico, lavoro, sanità, infrastrutture e sicurezza. L’obiettivo dichiarato è quello di offrire un’alternativa credibile al governo regionale uscente, valorizzando le competenze e l’esperienza maturata da Sangiuliano sia a livello istituzionale sia nel mondo accademico e giornalistico.
La presenza di un ex ministro nel ruolo di capolista potrebbe attrarre l’attenzione di segmenti dell’elettorato tradizionalmente meno vicini al centrodestra, favorendo un ampliamento della base di consenso e aprendo nuovi scenari di confronto politico in una regione storicamente complessa e articolata come la Campania. Non mancano, tuttavia, osservazioni critiche da parte di chi ritiene che l’ingresso di un personaggio così noto possa polarizzare ulteriormente la campagna, accentuando divisioni sia tra i partiti che all’interno della società civile. Il dibattito resta aperto e si preannuncia acceso fino al giorno delle elezioni.