
🇵🇱 Radosław Sikorski commented on Dmitry Peskov’s absurd statements
— NEXTA (@nexta_tv) October 12, 2025
🗣️“Russia peacefully invades and bombs Ukraine and in return these Ukrainian and European Nazis cause war by daring to resist”, said the Polish Foreign Minister.
And seriously — are they even sane in the… pic.twitter.com/K7iTHeLyX7
Mosca in allarme: “Un momento drammatico”
Il Cremlino non ha nascosto la propria inquietudine. Il portavoce Dmitry Peskov, intervistato dal giornalista della tv di Stato russa Pavel Zarubin, ha parlato apertamente di “estrema preoccupazione”.
“Ora è davvero un momento molto drammatico, visto che le tensioni si stanno intensificando da tutte le parti”, ha dichiarato Peskov, lasciando intendere che Mosca considera l’eventuale consegna dei Tomahawk una linea rossa.
Nel frattempo, Zelensky continua il suo tour di telefonate: dopo Trump, ha sentito anche Emmanuel Macron, ribadendo la necessità di sistemi di difesa aerea e missili per far fronte agli “attacchi sempre più vili” della Russia. “L’ho informato sulle nostre esigenze prioritarie, prima di tutto sistemi di difesa aerea e missili”, ha scritto il presidente ucraino sui social, sottolineando che Mosca “sta approfittando del momento” in cui il mondo guarda altrove, dal Medio Oriente alle tensioni interne dei vari Paesi.
L’iniziativa Purl, che consente ai Paesi Nato di acquistare armi statunitensi per fornirle all’Ucraina, è al centro del nuovo piano di Kiev. Ma dietro la retorica della “resilienza” e della “difesa della vita”, l’obiettivo appare chiaro: ottenere la capacità di colpire in profondità, anche oltre i confini del conflitto.
E mentre Trump prepara il suo viaggio in Israele e Egitto, non si esclude che prima di rompere definitivamente con Vladimir Putin, possa tentare un ultimo gesto di mediazione. Un gioco diplomatico ad alta tensione, dove ogni parola pesa come una testata, e ogni silenzio può cambiare il corso della guerra.