Natalie Halson era incinta alla 22esina settimana e si è sottoposta ad ecografia per accertarsi che la figlia stesse bene. Purtroppo così non era e i medici le hanno consigliato di abortire. Questo accade quando la gravidanza porta rischi alla vita della madre o quando un feto affetto da gravi patologie o malformazioni. Natalia però non ha voluto dare ascolto ai medici, decisa a dare alla luce la figlia.
Natalie Halson fa nascere la figlia contro il parere dei medici: cos’è successo poi
La giovane madre ha ricevuto una diagnosi inaspettata: la piccola soffriva di spina bifida, una malformazione congenita, provocata da un difetto nello sviluppo della colonna vertebrale e del midollo spinale durante la vita embrionale. Questa malformazione può causare paralisi delle gambe, danni cerebrali, incontinenza urinaria. I medici hanno dunque consigliato a Natalie di interrompere la gravidanza ma lei non ha voluto dargli ascolto.
Così il 12 dicembre scorso, in un ospedale di Liverpool, è nata Mirabelle. “Ogni qual volta c’era un appuntamento, i medici mi consigliavano di abortire, dieci volte in tutto, Ma sono così felice di avere detto sempre no. Mirabelle è un miracolo”, riporta The Sun. Natalie durante la gravidanza era disperata: i medici le avevano spiegato chiaramente che sua figlia sarebbe stata costretta a vivere per sempre sulla sedia a rotelle. Ma la donna non si è data per vinta e ha cercato di dare una speranza di vita alla sua piccola, ma in un modo diverso da quello che le avevano suggerito i dottori.
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L’alternativa all’aborto
Natalie ha effettuato delle ricerche in proprio per trovare soluzioni alternative all’aborto che sembrava l’unica soluzione praticabile per i medici. La 29enne voleva a tutti i costi avere la bambina, ma anche donarle una vita dignitosa. Dopo il parto dunque, la piccola è stata trasferita all’ospedale pediatrico Alder Hey per essere sottoposta all’intervento spinale. La riparazione chirurgica del difetto determina un netto miglioramento della prognosi, e dopo l’effettuazione dello stesso è richiesto l’intervento multidisciplinare di altri specialisti per la cura di eventuali problemi di motilità, di alterazioni della funzione intestinale e vescicale e dei reni. Il percorso di Mirabelle non sarà dei più semplici ma almeno la piccola potrà vivere.