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Natisone, arrivati i familiari sul luogo della scomparsa: cosa si sa per ora

I familiari aiutati dalla psicologa

La situazione è precipitata nel giro di pochi minuti. I soccorsi, dopo averli localizzati, hanno provato subito a raggiungerli, ma i tentativi di salvataggio sono falliti. I ragazzi abbracciati per cercare di contrastare la forza del fiume, si sono poi separati e inabissati nelle acque. A quasi 20 ore dalla scomparsa, le possibilità di trovare i dispersi ancora vivi sono quasi azzerate, sia per la velocità dell’acqua, sia per l’ipotermia. I familiari dei tre giovani sono arrivati sul luogo della sparizione e stanno seguendo dal punto più vicino possibile le ricerche. La speranza non si affievolisce nei loro cuori, ma non deve essere facile vedere i rivedere i propri figli per l’ultima volta solo da un video che continua a girare sul web. In loro aiuto, per quanto si possa chiamare così, una psicologa della Protezione civile Friuli Venezia Giulia. 

Nella zona in cui i tre ragazzi sono stati travolti c’è il divieto assoluto di balneazione perché c’è pericolo di annegamento. I cartelli sono affissi in tutta l’area. I rischi principali sono legati proprio a piene improvvise del fiume e al fatto che, appena dopo il ponte Romano, il corso d’acqua attraversa delle forre molto insidiose in cui la velocità della corrente si impenna improvvisamente.

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