I mugugni capitolini e il malumore di Gasperini
A spingere Sir Claudio verso il gran rifiuto non è stata soltanto la coscienza. Dalla curva Sud sono piovuti sussurri di “tradimento”, complici i talk show che dipingevano un Ranieri con la valigia mezza pronta per Coverciano. Non meno rumoroso il malcontento di Gian Piero Gasperini, da settimane indicato come erede di Spalletti. «Meglio un no tempestivo che un sì a metà», avrebbe confidato, convinto che la chiarezza, nel calcio, valga più di uno schema ben riuscito.

Gravina spiazzato, Pioli in pole
Il più sorpreso è senza dubbio Gabriele Gravina. Il presidente federale aveva puntato forte su Ranieri, vedendo in lui l’uomo ideale per traghettare l’Italia a Euro 2028. Con il “no” sul tavolo, il casting riparte in tutta fretta: Stefano Pioli balza in pole position, forte di uno scudetto recente con il Milan e di una fama da gestore equilibrato. Restano sullo sfondo i nomi di Gasperini, Italiano e persino De Zerbi, ma la FIGC non può permettersi lunghe trattative: il calendario impone di annunciare il nuovo CT prima delle amichevoli di settembre.