Impatto delle microplastiche sull’organismo umano
Bassetti ricorre a un’immagine esplicativa per illustrare i rischi del consumo di acqua in bottiglia: “Se l’uso è periodico rischiamo di bere in una settimana una quantità pari a una carta di credito, è come se ci mangiassimo una carta di credito in plastica”. Le microplastiche, una volta ingerite, possono “creare infiammazione” e, secondo il professore, contribuire nel tempo a stati infiammatori cronici. Per questa ragione, viene suggerito di limitare quanto più possibile l’assunzione di acqua confezionata in plastica nella vita di tutti i giorni.


Consigli pratici: preferire acqua di rubinetto e contenitori in vetro
Il messaggio finale di Bassetti è di natura pratica e preventiva: “È chiaro che se siamo in un posto in giro non possiamo che usare la bottiglietta di plastica, ma non usiamo le bottigliette di plastica tutti i giorni della nostra vita anche a casa”. L’infettivologo raccomanda di “usare l’acqua del rubinetto” e, quando possibile, di “scegliere sempre il vetro che è certamente meglio della plastica e non rilascia le microparticelle che, ricordiamo, fanno infiammare tutto l’organismo”. Le bottiglie di plastica rappresentano dunque un potenziale rischio, non solo per l’ambiente ma anche per la salute umana, a causa del rilascio di microplastiche.
Le indicazioni dell’infettivologo invitano a una maggiore attenzione alle abitudini di consumo, suggerendo scelte quotidiane più sicure e sostenibili.