Il Partito Democratico tra resistenza e fughe verso i 5 Stelle
Sul fronte opposto, il Partito Democratico mostra una certa stabilità: circa il 71% degli elettori del 2022 conferma la propria fedeltà. Ma il dato nasconde un problema: il flusso verso il Movimento 5 Stelle. Conte riesce a conquistare circa il 10% degli ex democratici, mentre il flusso inverso è limitato al 4%. Questo saldo negativo mette sotto pressione la segretaria Elly Schlein, che deve fronteggiare una perdita costante e silenziosa.
Il Movimento 5 Stelle mantiene un livello di fedeltà alto, con il 73% degli elettori del 2022 ancora schierati con Conte. La minaccia, però, arriva da un’altra direzione: circa il 17% degli ex grillini oggi si colloca tra gli indecisi o nel non voto. Non è quindi il passaggio ad altri partiti a erodere i 5 Stelle, quanto il rischio che parte della base scelga il disimpegno. Un fenomeno già visto nelle elezioni locali, che conferma la natura intermittente del consenso pentastellato.
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Astensione: il vero avversario comune
Oltre ai movimenti tra i partiti, il sondaggio evidenzia un trend trasversale: cresce l’astensione. Sempre più cittadini scelgono di non partecipare, rifiutando l’offerta politica nel suo complesso. Non è solo un problema numerico per i partiti, ma un segnale più profondo di distanza tra istituzioni e cittadini. In prospettiva, la sfida non sarà solo quella di rubarsi voti, ma di convincere chi si è allontanato che la politica resta uno strumento utile e necessario.