Il Neapolitan Power: l’eredità di Senese secondo Clementino
Per Clementino, il vero superpotere di Senese era quello di aver rivoluzionato la musica partendo dalle periferie di Napoli. “L’uomo che ha trasformato la forma della musica bella direttamente dalle periferie di Napoli. L’Artista che c’è sempre stato, dagli Showmen a Napoli Centrale, da Pino Daniele fino ad oggi”, confessa il rapper. E chi può dargli torto? Il Neapolitan Power, nato tra i Settanta e Ottanta, ha stravolto il modo di intendere funk, jazz e soul, mescolando tutto con il dialetto e una rabbia sociale che ancora oggi fa scuola.
Un’eredità che passa di mano in mano: da Pino Daniele a Enzo Avitabile, dagli Almamegretta ai Nu Genea, fino a contaminare anche il rap e l’urban dei giorni nostri. Senese come una specie di “zio d’America” della musica partenopea: uno che l’ha vista lunga, e l’ha anche suonata meglio.
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Il maestro che parlava di musica… e di alieni!
Ma attenzione: Senese non era solo tecnica e storia. Era anche un ponte tra generazioni, un visionario che sapeva guardare oltre. Clementino lo racconta senza filtri: “James ha fatto da ponte tra le generazioni, con la sua rivoluzione ha rotto tutte le regole. ‘A MUSICA’! Già come pronunciava questa parola si sentiva l’immensa passione. Il grande maestro che ha influito su tutti noi piccoli discepoli”.
L’ultima chicca? Clementino svela: “Insieme parlavamo di musica e di alieni, di Napoli e dei pianeti dell’universo. Una profondità incredibile, la profondità dei grandi artisti. Ciao Maestro James, fai buon viaggio. Salutaci zio Pino e grazie per tutto quello che ci hai insegnato”. Un saluto che fa sorridere e commuovere, perché il sax di Senese – c’è da scommetterci – continuerà a suonare ovunque ci sia un napoletano pronto a ribellarsi con la musica. Per Napoli e per chi ama la musica, oggi il cielo è un po’ più vuoto. Ma chi vuole davvero sentire il Neapolitan Power non deve fare altro che chiudere gli occhi e ascoltare: il sax di James non smetterà mai di parlare.