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Olimpiadi, la rivelazione della campionessa azzurra a fine gara: nessuno lo sapeva

Dopo Tokyo 2020 , la buona sorte non ha accompagnato questa volta l’atleta mottolese Antonella Palmisano alle Olimpiadi di Parigi. Nei giorni scorsi, si era ritirata durante la 20 km di marcia individuale. Oggi non è andata oltre il sesto posto nella staffetta di marcia, disputata questa mattina in coppia con Massimo Stano, chiudendo con il tempo di 2h53’52. Poi a fine gara, l’atleta fa una rivelazione.

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L’azzurra col Covid

L’Italia pur se favoriti alla vigilia quantomeno per un podio, l’hanno dovuta affrontare con Stano reduce dal brutto infortunio di aprile e Antonella Palmisano che nell’ultima fazione, aveva cambiato terza, pian piano perde terreno e scivola al sesto posto, arriva al traguardo stremata. Ai microfoni RAI rivela poi di non stare bene. Ai microfoni RAI ha rivelato di aver contratto il COVID ma di averlo tenuto nascosto. (continua dopo la foto)

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palmisano

La rivelazione Antonella Palmisano a fine gara

Negli scorsi giorni ho contratto il Covid, abbiamo tenuto tutti all’oscuro, sono sempre stata monitorata per non allarmare i miei compagni di squadra e per rimanere isolata. Sapevo che sarei andata incontro a quello che ho provato nella gara individuale, ossia una mancanza di forza“, ha detto l’atleta. “Comunque mi sentivo meglio rispetto alla gara dell’1 agosto, ma nel finale ho pagato il conto“.

Palmisano era negativa, come ci ha tenuto a precisare la federazione. E non è detto che, qualora il tampone le avesse dato risultato positivo, avrebbe comunque sfidato la sorte tenendo nascosto il contagio a colleghi e avversari. “Sicuramente non mi sentivo in forza, ero in forma, nella prima parte sono andata forte, erano i tempi che pensavo di valere, ma l’ultima parte è stata qualcosa di devastante – ha spiegato l’ex campionessa olimpica – Io sono contenta di averla finita, non potevo immaginare un altro ritiro oggi. Massimo mi ha stimolata, vedere che eravamo terzi mi ha davvero gasata e mi ci ha fatto credere, il problema è che mi sono mancate le forze finali, ma ci abbiamo provato.

A salire sul gradino più alto del podio e infilare al collo il metallo più ambito è stata la Spagna (Martin – Perez) in 2h50’31”, argento all’Ecuador (Pintado – Morejon, giunti secondi a +51″), bronzo all’Australia (Cowley – Montag, terzi a +1’07”).

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